UNA VOLTA L’ESTATE di Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi

UnaVoltalEstateE’ uscito il 30 giugno il romanzo Una volta l’estate scritto a quattro mani da Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi. Avevo già letto un romanzo della Palomba, Homo homini virus, divorato in due notti, mi era rimasto addosso per giorni. Quindi ho iniziato questo nuovo con grande curiosità e aspettative.

MAYA
“Lentamente Anya si alzò in piedi con Arturo tra le braccia.
Risolverò tutto.
Sentii l’eco dei tacchi allontanarsi.
Mi occuperò io di lui.
La maniglia della porta aprirsi.
Sistemerò tutto.
Poi richiudersi.
Uscì con mio figlio in braccio. Io sul pavimento non potevo alzarmi.
Ovunque infiammava il vespro, sul ponte. Portai le mani sulle guance, chiusi gli occhi. Gridai. E nessuno poteva sentirmi.”

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NOI CHE SALVAMMO IL MONDO DA IVAN DRAGO di Andrea Malabaila

noi-che-salvammo-il-mondo-da-ivan-drago-malabaila-intermezziCon Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago Andrea Malabaila ci trascina attraverso le pagine in una operazione nostalgia scritta su misura per noi che ormai siamo arrivati ai quaranta e che quella roba lì ce la ricordiamo tutta e bene.
È il 1986, sta per passare la cometa di Halley, mancano pochi mesi al disastro di Cernobil e il mondo è ancora diviso in due blocchi contrapposti.
Filippo, Panino e Jabbar hanno dodici anni, sono compagni di classe e sono vessati da bulli che li inseguono in scooter mentre loro devono pedalare sulle BMX.
Tra alieni, guerre atomiche e un nonno che la sa lunga sui complotti dei comunisti e non solo, i tre amici, (e -come da copione- una ragazza), sono destinati a salvare il mondo e a diventare degli eroi. Ma le complicazioni arriveranno presto, e i protagonisti saranno costretti a fare la gincana tra una difficoltà e l’altra, scansando pericoli e imprevisti per riuscire a raggiungere lo scopo sventando la catastrofe. Continua a leggere

MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI di Giacomo Mazzariol

miofratelloDinosauriGià lo immaginavo: mio fratello il ghepardo. Ci saremmo inseguiti per le scale, ci saremmo fatti gli agguati sui letti, avremmo lottato per la supremazia del bagno e, cosa più importante di tutte, avremmo stretto alleanze: io e lui alla conquista del lettore dvd, dei biscotti al cioccolato, del campo da basket. Io e lui. Alla conquista del mondo.

E’ una domenica pomeriggio qualsiasi, in un parcheggio qualsiasi, quando Giacomo e le sorelle Chiara e Alice ricevono la notizia che presto la famiglia si sarebbe allargata: un fratellino è in arrivo.
Una nuova vita sarebbe iniziata, per tutti.
«Insomma, è la storia di Giovanni, questa» e sono gli occhi del fratello Giacomo a raccontarcela. Giacomo che, a cinque anni, è contento di poter molto presto avere un nuovo complice in casa, un compagno di giochi, di avventure, di botte e corse in bicicletta, di scoprire tutto quel mondo che tra fratelli si condivide. Le sue aspettative sono tante, i progetti anche, la gioia immensa tanto da togliere il fiato, tanto da voler da subito rendere speciale il loro rapporto scegliendo lui stesso il nome:  «Almeno che cominci con la G. è possibile un nome che cominci con la G? Insomma, vorrei che si capisse che siamo fratelli. È un gesto d’amore, il mio…»
E poi arriva un’altra domenica qualsiasi, il parcheggio però è sempre lo stesso, la scena sembrava quella di qualche settimana prima, erano solo le parole a cambiare: «Vostro fratello sarà… speciale. Nel senso – disse papà, – che sarà… diverso. Affettuoso, anzitutto. Molto. Moltissimo. E poi sorridente e gentile. E tranquillo. E con i suoi, ecco, diciamo con i suoi tempi
E nella testa di Giacomo il fratellino si trasforma in un eroe. Continua a leggere

COME HO INCONTRATO VOSTRA MADRE di Gianluca Morozzi

cop_morozziGianluca Morozzi in Come ho incontrato vostra madre, sembra quasi voler costruire una storia sgangherata, ma talmente sgangherata, da renderci questo racconto, che è quasi un’allucinazione notturna, digeribile come un sorbetto al limone.
Il titolo ci presenta il primo elemento che già dopo poche righe non regge l’urto di questa scrittura psicotico-allucinatoria e a tratti trash.
Come ho incontrato vostra madre, come fosse un raccontino della buona notte per ammansire i bambini che non vogliono andare a dormire, come una favola dolce al punto da essere zuccherosa all’eccesso, o magari come una sitcom della CBS.

Il protagonista del racconto è uno scrittore che ha esaurito le idee e che non ha “abbastanza mestiere per scrivere il niente come tanti facevano”, così si ritrova davanti a uno schermo bianco, con le mani che “galleggiavano sulla tastiera senza toccarla” con solo un rettangolino che lampeggia in modo ipnotico. Continua a leggere

PASSEGGERI NOTTURNI di Gianrico Carofiglio

cover-passeggeri-notturniPasseggeri notturni è una raccolta di trenta racconti brevissimi, gradevoli come solo le cose semplici sanno essere. Flash che illuminano per pochi istanti pezzi di vita.

L’autore è talvolta l’interlocutore critico di ipocriti commensali ad una festa o di politici che non sanno rinunciare ai “grotteschi rituali del potere”; altre volte un osservatore attento e silenzioso pronto a trascrivere le conversazioni tra una donna anziana e il malcapitato su cui cerca di far colpo o le parole concitate di due passanti che litigano. Perché nel lavoro dello scrittore “vale il vecchio motto sul maiale: non si butta via niente”. Basta solo saper trasformare i fatti e le persone in storie e personaggi attraverso le parole, strumenti quasi magici dotati di quel potere che Carofiglio sottolinea a più riprese:

le parole creano la realtà, fanno – e disfano – le cose…

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PER TUTTO L’ORO DEL MONDO di Massimo Carlotto

Pertuttolorodelmondo_coverNordest. La rapina in una villa della Riviera del Brenta finisce nel sangue: rimangono uccisi il proprietario di casa e la governante. A due anni di distanza, Marco Buratti, investigatore senza licenza, viene ingaggiato insieme ai suoi soci dal figlio dodicenne di Luigina, la governante morta, per fare luce su quel crimine rimasto impunito. L’anticipo per loro è una monetina da venti centesimi.
Subito il caso appare ai loro occhi esperti poco lineare. Sondando il terreno tra le bande locali dedite a questo genere di colpi, risulta immediatamente evidente che quella nella villa di Gastone Oddo, proprietario di un modesto laboratorio di capi in cachemire, è una rapina anomala: “due morti per portar via cinquantamila euro di refurtiva è da pazzi”, sentenzia Toni Brugnera, un basista della zona.
Questa è la storia di una singola rapina ma è anche la storia di una terra nella sua totalità: un territorio che spesso risponde “di pancia” ai torti subiti, in un circolo vizioso di azioni delittuose inarrestabile.
E quando non sono coloro dal cuore fuorilegge a finire inghiottiti nel vortice della violenza, ma la cosiddetta “gente normale”, due amici un bar e il lavoro, il male non ha più regole, quelle norme non scritte che vengono invece seguite scrupolosamente dai maestri del malaffare, dai professionisti del crimine. Continua a leggere

NEL MUSEO DI REIMS di Daniele Del Giudice

Reims

È da quando ho saputo che sarei diventato cieco che ho cominciato ad amare la pittura. Forse amare non è una parola giusta, perché nelle mie condizioni è difficile provare un sentimento verso qualcosa fuori…

Se cercate un libro appena uscito, se pesate i libri a pagine o se credete che la trama sia tutto, lasciate perdere questo libro sottilissimo e dall’intreccio essenziale. Se invece ne state cercando uno dalla prosa così nitida da essere tersa, fermatevi e cominciate pure a sfogliare Nel museo di Reims.

Barnaba è un ex ufficiale di Marina, un pilota. Sta diventando cieco e vuole imprimere in sé le immagini, seppur sfocate, di capolavori dell’arte, e tra tutti uno in particolare: il Marat assassiné di David. Barnaba si aggira per le sale del museo di Reims cercando di superare quella barriera che rende difficile “provare un sentimento verso qualcosa fuori”, quella vista che si sta spegnendo e che ormai “sta diventando quasi una sensazione tattile”, fin quando trova una donna sconosciuta che lo accompagnerà quadro dopo quadro, nella scoperta e nell’abbandono a un vedere nuovo (forse). Continua a leggere

IL GRANDE FUTURO di Giuseppe Catozzella

Catozzella_Il grande futuro_NAR.inddSe è con la luce che la vita si presenta, io nacqui due volte. La prima volta fui Alì, e nascendo seppi tutto quello che c’era da sapere: che l’unica legge che governa la vita è la legge dell’amore.
La seconda volta fui Amal, che significa speranza, e rinascendo cancellai ciò che sapevo. Poi impiegai tutta la vita a ricordarlo. Luce su luce, dice il testo sacro. Nurun ala nur.
E così, per me, fu.

Alì, o meglio Amal, nasce su un isola il cui sfondo non è solo l’amato mare, ma soprattutto la guerra. È guerra tra Esercito Regolare e i Neri. È guerra tra soldati con il fucile e soldati con il Corano. Ed è una guerra che entrerà subito nel destino di Amal. La sua seconda vita inizia dopo che una mina lo colpisce al petto proprio mentre si trovava in un luogo sacro, la moschea del villaggio. La sua vita è subito segnata da due grandi realtà che vivranno a lungo nel suo petto: la guerra e la religione. Il cuore di Alì prima e il nuovo cuore dopo. “D’ora in avanti sarai Amal, speranza”. Continua a leggere

LA FELICITÀ È FACILE di Massimiliano Nuzzolo

felicefacileHappiness is easy cantavano i Talk Talk. E da qui il titolo del libro di Massimiliano Nuzzolo, La felicità è facile. Diciannove storie brevi, tutte indipendenti tra di loro ma unite da uno stesso filo conduttore, la morte, presente o solo accennata, e la facilità della felicità di potersi sgretolare in un attimo.
L’ambientazione che ricorre maggiormente è la terraferma veneziana, luoghi che l’autore conosce bene, una Mestre finta, anonima, ma proprio per questo, luogo in cui tutti si possono riconoscere.
Nuzzolo dà voce a personaggi ultimi, drogati, alcolizzati, depressi, ma anche a bambini o personaggi felici, la cui felicità è interrotta da fatti o circostanze che cambiano la vita.

Anna e io non siamo più gli stessi da quella volta. Continuiamo ad amarci, sì. Ma è come se la parola amore sia mutata nel suo significato più profondo, ne abbia assunto uno diverso, silenzioso, devastante.  (Anna e io)

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PASSAGGIO IN SARDEGNA di Massimo Onofri

PassaggioInSardegna

Se ci si imbatte in Passaggio in Sardegna di Massimo Onofri è probabile che al termine della lettura si decida di fare le valigie e partire.

Se siete stati degli alunni disattenti è possibile che alle prime pagine possiate storcere il naso. Onofri è un docente universitario e di questo non fa certo mistero nel suo libro. Si ha a tratti l’impressione che l’autore faccia fatica a prendere congedo dalla sua cattedra, perché alcune pagine sono delle vere e proprie lezioni di storia e letteratura. Se avrete, però, la pazienza di proseguire potrete riscoprirvi allievi diligenti e curiosi e iniziare un viaggio piacevole e interessante. Continua a leggere

IL MATRIMONIO DI MIO FRATELLO di Enrico Brizzi

cover_-Il-matrimonioAvevo abbandonato Enrico Brizzi col suo Jack Frusciante molto tempo fa e sono tornato a leggerlo dopo la bellezza di vent’anni. Premetto che Jack Frusciante mi era piaciuto parecchio con il suo modo molto originale (per allora) di piegare la lingua narrativa al parlato degli adolescenti dei primi anni novanta. Nel frattempo l’autore ha percorso sentieri letterari diversi, legati soprattutto alla sua passione per il camminare e per la musica.
È tornato al romanzo “classico” con Il matrimonio di mio fratello, edito da Mondadori nel novembre del 2015. Si tratta di un’epopea familiare, i Lombardi, ambientata a Bologna che ripercorre la vita di due fratelli fino a ritrovarli quarantenni nel mondo di oggi. I protagonisti sono Teo, un trentanovenne cresciuto nell’ombra, desideroso di una vita godereccia e incardinata nelle certezze di un lavoro sicuro nell’azienda, la Vortex, in cui suo padre è un dirigente e Max, di tre anni più vecchio, uomo di ideali  e dal carattere ribelle, che ha deciso di vivere la sua vita sfidando le montagne. Continua a leggere

Penna a penna. Intervista con l’autore: Christian Mascheroni

CHRISphoto2016Quando hai cominciato a scrivere? Eri sicuro di voler diventare uno scrittore?
Innanzitutto ciao a tutti come state? Spero bene! Ok, ora sono pronto per rispondere: ho iniziato sin da quando avevo 6 anni. Ricordo che prima ancora di saper scrivere e leggere, mia madre mi aveva portato dentro il meraviglioso mondo dei libri leggendomeli prima di dormire ed io già da bambino volevo essere dall’altra parte, ovvero nelle vesti del narratore. Pensavo, guardando le foto degli scrittori sulle quarte di copertina, che avessero poteri magici e che fossero persone speciali. Perciò sin da quell’età non vedevo l’ora di diventare anche io speciale, magico; diventare come loro uno scrittore capace di portare le persone dentro le storie. Continua a leggere

SE QUESTO È UN UOMO di Primo Levi

SeQuestoeUnUomo_Cavaglion“Se questo è un uomo -un libro che reincontreremo al Giudizio Universale- offre un’immagine quasi lievemente attenuata dell’infamia, perché il testimone Levi racconta scrupolosamente ciò che ha visto di persona e, anziché calcare le tinte sullo sterminio come pure sarebbe stato logico e comprensibile, vi allude pudicamente, quasi per rispetto a chi è stato annientato dallo sterminio dal quale egli, in extremis, si è salvato”. Così il 12 aprile 1987, all’indomani della morte di Primo Levi, Claudio Magris sul Corriere della Sera ricorda lo scrittore piemontese. Oggi, le parole di Magris mi sembrano ancora le più adatte e le più belle per ricordare l’uomo e lo scrittore Primo Levi. 

Se questo è un uomo è stato tradotto in tutto il mondo, ed è considerato un classico -non solo- della letteratura testimoniale, un libro per certi versi strano, che Levi stesso rispondendo a Philip Roth dice di aver scritto: “per tentare di spiegare agli altri, e a me stesso gli eventi in cui mi ero trovato coinvolto, ma senza particolari intenti letterari. Il mio modello (o se preferisci il mio stile) è stato quello del ‘rapportino settimanale’ che si usa fare in fabbrica: dev’essere preciso, conciso, e scritto in una lingua comprensibile a chiunque nella gerarchia aziendale”, quindi aperto a chiunque. Continua a leggere

TI METTONO IN UNA SCATOLA di Carlo Sperduti

ti-metto-in-una-scatola-carlo-sperduti-intermezziHo tentato di evitarlo per settimane, ma hai fatto pressioni, hai minacciato una separazione, hai tirato fuori sospetti… sono stato costretto ad accettare che entrassi in casa mia, ed ecco il risultato…

Cosa fareste voi, se dopo aver assistito alla lettura di un brano di un libro a una presentazione, e dopo esservi divertiti e aver molto riso e aver comprato il libro poi… non ci fosse traccia di quello che l’autore ha letto alla presentazione? Beh, io ci sono rimasto male e non ho capito. Ma adesso sì che ho capito, sono passati tre anni ma ho capito: questo è Carlo Sperduti.

Dopo cena sei voluta venire in camera mia e io ti ho detto che forse non era il caso, ma tu hai insistito ancora… e io di nuovo ti ho accontentata. Ho dovuto spiegarti un po’ di cose e non si può certo dire che non te le abbia spiegate per bene. Cosa ti ho detto appena entrati, eh? Appena hai varcato la soglia di questa stanza, cosa ti ho detto, te lo ricordi? Ti ho detto: Anna, ascoltami, cerca di fare attenzione

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I MIEI GENITORI NON HANNO FIGLI di Marco Marsullo

I-miei-genitori-non-hanno-figli-marco-marsulloI miei genitori non hanno figli è un romanzo che all’inizio lascia perplessi. Non si capisce dove voglia andare a parare, se così si può dire. Eppure, contemporaneamente, crea una curiosità di proseguirne la lettura che poi non delude.
A parlare è un diciottenne, figlio di genitori divorziati da cinque anni, ma, nei ricordi dell’io narrante, estranei da molto più tempo. I genitori appartengono a quella generazione fedele a un unico progetto nella vita, anche qualora tale progetto si rivelasse fallace o quanto meno fallibile:

una scelta e una soltanto, promessa indissolubile con se stessi, per la quale si sono fatti debiti, economici e morali, con il futuro.

Sprecato il solo colpo in canna, non ce n’è un altro: l’esistenza diventa soltanto un disperato tentativo di rattoppare, raddrizzare, correggere. Mai una seconda, autentica possibilità da darsi. Continua a leggere