È in questo mese che Hitler e Stalin si incontrano a passeggio nel parco del castello di Schönbrunn, Thomas Mann arriva quasi a dichiararsi omosessuale e Franz Kafka a impazzire d’amore. Una gatta si installa furtiva sul divano di Sigmund Freud. Fa molto freddo, la neve scricchiola sotto i piedi. Else Lasker-Schüler è povera in canna e innamorata di Gottfried Benn, riceve da Franz Marc una cartolina raffigurante un cavallo, ma definisce Gabriele Münter una nullità. Ernst Ludwig Kirchner disegna le cocotte di Potsdamer Platz. Si compie in volo il primo giro della morte. Ma non c’è niente da fare. Oswald Spengler sta già lavorando al Tramonto dell’Occidente.
Le assurdità della vita a volte ci spingono a vivere una vita che non ci appartiene, ci fanno fermare dove dovremmo essere solo di passaggio e ci fanno innamorare anche quando dovremmo solo fuggire.
Ed eccolo qui l’anno più assurdo della storia, il 1913. Continua a leggere














