LE SCHEGGE di Bret Easton Ellis

Los Angeles, 1981. Mentre nell’ombra “il Pescatore a strascico” trucida giovani ragazze lungo tutta la costa, la vita sotto il sole californiano prosegue luminosa. Per studenti dell’ultimo anno, alla Buckley High School, vige un trattamento speciale: i ragazzi possono allentare i cravattini e sostituire le camice scolastiche con quelle di Polo Ralph Lauren; le gonne delle ragazze possono svelare qualche centimetro di coscia e si chiude un occhio riguardo al lucidalabbra.

Bret ha trascorso l’estate al solito modo, sballato e in compagnia dei suoi amici. Conosce Thom, Susan e Dabby dai tempi delle medie e quest’ultima, di recente, è diventata la sua ragazza. Lei è uno stupendo nascondiglio. Le fantasie di Bret sono rivolte a Susan e Thom. Sogna di poterli avere entrambi, in ogni modo possibile.

I passatempi estivi non hanno riguardato solo le fantasie erotiche: anche la scrittura ha trovato spazio. Bret vuole diventare uno scrittore, sa già che lo farà, per questo motivo la questione dell’ultimo anno alla Buckley gli sembra totalmente inutile.

Non gli resta che recitare la sua parte del “visibilmente partecipe”, frequentare le lezioni, fare i test attitudinali, baciare Debby in pubblico e dimostrarsi entusiasta della vita, di LA, di ogni cosa. La realtà è a sua discrezione. Come scrittore, è in grado di smussare gli spigoli della sua vita da adolescente, con il fedele aiuto della marijuana.

La giornata diventava semplice una volta che fingevi, anzi, diventava più vera grazie al fatto che avevi cambiato atteggiamento; la recitazione diventava la realtà e influenzava ogni cosa in un modo che sembrava positivo. In effetti, era preferibile alla realtà.

La sua mente, tuttavia, è anche in grado di amplificare le emozioni. La tristezza diventa disperazione, la paura terrore e l’attrazione ossessione. Il primo giorno dell’ultimo anno di liceo, qualcosa cambia. Un nuovo studente. Chi mai cambierebbe scuola l’ultimo anno? Il dio-greco-Robert-Mellory. Biondo, abbronzato, fisico asciutto. Per Bret non è un volto nuovo, ma non riesce a ricordare dove può averlo incontrato. Percepisce il pericolo: chi è quel meraviglioso ragazzo che sembra così interessato ad unirsi al loro gruppo di amici? È la sua mente da scrittore a giocargli quel brutto scherzo?

Ricordo quel momento come uno dei primi in cui mi avvicinai all’età adulta, in cui compresi quanto fosse potente la memoria – o comunque fu la prima volta in cui mi fece così male. E non c’era niente che potessi fare riguardo al dolore del passato – si posò semplicemente su di me.

Bret Easton Ellis, autore di American Psycho, Meno di zero e Glamorama torna con il suo nuovo romanzo Le schegge, e di nuovo protagonista della storia è l’America. Questa volta, si tratta di Los Angeles, immersa nella sua luce dorata e con le strade macchiate di sangue. Il protagonista, Bret, appartiene a un gruppo di amici che hanno in comune genitori ricchi, ville con piscina, macchine di lusso e un banco al prestigioso liceo Buckley. Bret sogna di fare lo scrittore e può farlo perché è ricco, vive nel posto più bello del mondo e il padre della sua ragazza è uno sceneggiatore di successo.

Come avevamo fatto ad arrivare al punto in cui ciò che volevamo dirci fluttuava nelle pause che dominavano la conversazione?

Eppure, è il caso di dirlo, non tutto è come sembra. Il nome del protagonista non è casuale.

L’autore utilizza il personaggio per fare una riflessione su sé stesso che sembra “anche io sono ricco, eppure guardate che cosa può succedere a uno scrittore che cade nel baratro della sua mente”. È con questo avvertimento che ci viene presentata la storia del serial killer denominato “il Pescatore a strascico”. Questo fa da sfondo alla vicenda principale di una generazione indifferente, anche davanti alle più indicibili atrocità.

Quello che Bret Easton Ellis chiede è “cosa serve per scuoterci dal torpore?”. Mai come oggi questa domanda è attuale. Il romanzo, ambientato negli Anni ‘80, diventa uno specchio dei giorni nostri. Il protagonista sembra trovare risposta solo nella scrittura, come atto della coscienza umana. Eppure si tratta di una coscienza corrotta, distorta, che muta a piacimento del protagonista. Fidarsi di qualcuno in questo romanzo è impossibile ed è proprio questa componente di inattendibilità a rendere Le schegge pura tensione.

La mole di questo libro può spaventare, ma, una volta iniziato, staccarsi è faticoso. L’autore possiede un indubbio potere magnetico e, anche questa volta, il lettore ne sarà completamente sopraffatto.

LE SCHEGGE
Bret Easton Ellis
Trad. Giuseppe Culicchia
Einaudi (Supercoralli)
pp. 752
euro 23

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