IL GATTO DI MARMO di Ilaria Mazzeo


Paola e Carmine condividono la vita da quarant’anni, hanno vissuto una storia d’amore durata poco e poi la vita è andata avanti: lui è uno sceneggiatore e lei la sua assistente. C’è un film da presentare, ci sono i giornalisti da tenere a bada e ci sono da evitare tutte le altre seccature. È estate, c’è il sole, fa caldo e c’è il mare alla finestra:

Le porte del treno si chiudono.
«Finisco di scrivere una roba» fa, abbassando di nuovo la testa sulla tastiera.
Prendo il mio libro senza dire nulla. Sono abituata a non disturbare Carmine mentre lavora, le sue sceneggiature sono sempre state al primo posto nella sua personale classifica esistenziale, a discapito di qualsiasi altra cosa, persona o situazione.
Quando riemerge dallo schermo siamo quasi arrivati a Napoli. Si stiracchia, come dopo un lungo sonno, poi dice: «Alloggeremo ad Amalfi.»
«Bene.»
«Ho chiesto che la stanza sia vista mare, ho immaginato che ci tenessi.»
«Sei stato molto gentile.»

Tutto sembra quieto, di una mollezza rilassata, eppure a piccoli scarti si scivola. La direzione è segnata. Anche se non sappiamo esattamente come accadrà, sappiamo che accadrà. Continua a leggere