PSYCHOKILLER di Paolo Roversi

«Cos’è quella faccia, Gaia?»
«Niente, dottore.»
«Sono un comportamentista, lo sai che capisco benissimo quando menti!»
Lei accenna un sorriso amaro: le toccherà rimanere nelle retrovie anche oggi, occupandosi di qualche indagine di poco conto.
«Ha un caso importante da affidarmi?» chiede scoraggiata.
«Tutti lo sono.»
I due si scambiano una lunga occhiata finché lei abbassa lo sguardo.
Bernardi spinge il fascicolo verso la poliziotta. «Vedrai che sarà interessante.»

Thriller, definìzione da Treccani:
Narrazione o spettacolo (teatrale, cinematografico, televisivo) che sviluppa un intreccio poliziesco o comunque fortemente emotivo, avvalendosi dei procedimenti tipici della suspense così da produrre, nei lettori o spettatori, tensione, brivido o addirittura terrore.

Se tu lettore cerchi tutto quello che si trova nella definizione di thriller, allora l’ultimo libro di Paolo Roversi dal titolo Psychokiller fa per te. 

Continua a leggere

L’EVENTO di Annie Ernaux

Un altro “capitolo” si aggiunge al “libro” della vita di Annie Ernaux. Dopo Il posto, Gli anni, L’altra figlia, Memoria di ragazza, Una donna e La vergogna, l’Orma pubblica L’evento: la storia di un aborto clandestino nella Francia del 1964.

È noto come Annie Ernaux nella scrittura trovi un naturale e necessario mezzo per preservare e far rivivere i suoi ricordi. Ma il personale è politico, come recitava un importante slogan femminista, e la vicenda narrata appartiene a un’epoca non troppo lontana che getta luce anche sul presente.

Che la clandestinità in cui ho vissuto quest’esperienza dell’aborto appartenga al passato non mi sembra un motivo valido per lasciarla sepolta. Tanto più che il paradosso di una legge giusta è quasi sempre quello di obbligare a tacere le vittime di un tempo, con la scusa che «le cose sono cambiate».

Continua a leggere

GABRIELA MISTRAL (7 aprile 1889 – 10 gennaio 1957)

L’amore che tace

Se ti odiassi, il mio odio ti darei
con le parole, rotondo e sicuro;
ma ti amo e il mio amore non si affida
a questa lingua umana, così oscura!

Tu lo vorresti mutato in un grido,
e vien così dal fondo che ha disfatto
la sua ardente fiumana, sfinito
prima ancora della gola e del petto.

Io sono come uno stagno ricolmo
e a te sembro una sorgente inerte,
per questo mio silenzio tormentoso
più atroce che l’entrare nella morte!

Continua a leggere