Penna a penna. Intervista con l’autore: Piergiorgio Pulixi

PiergiorgioPulixiQuando ha cominciato a scrivere? Era sicuro di voler diventare uno scrittore?
Quando ho iniziato confondevo l’essere uno scrittore con quel bisogno istintivo e insopprimibile che è il raccontare storie. Sono due cose diverse. Scrivere libri e romanzi con lo scopo della pubblicazione significa diventar parte di un processo commerciale perché quei libri poi andranno venduti. Per fare questo devi essere disposto a scendere a patti con ciò che scrivi, come lo scrivi, e per chi lo scrivi. E non do a questo un’accezione negativa. Quel bisogno incolmabile di essere un tramite per le storie che ti nascono dentro è solitamente poco propenso al compromesso e allo scendere a patti. Il vero scrittore invece riesce a mediare con quell’impulso e cerca di addomesticare quella necessità per far sì che le sue storie possano essere migliori e più consone al maggior pubblico possibile. Riesce a comprendere che se davvero vuole raccontare quelle storie, deve fare in modo di renderle universali, aprendosi a un pubblico più vasto di quello dei lettori immaginari della sua mente. Per questo la figura degli editor è così importante: se gli autori a volte sono dei palloncini che si librano in volo e raggiungono altezze pericolose dove la pressione è così alta che potrebbe farli scoppiare, gli editor sono le funicelle e le mani a cui quei palloncini sono legati e che tirandoli, li riportano ad altezze più sicure.  Quando ho iniziato questo non lo capivo. Idealizzavo troppo i lettori e non avevo nemmeno contezza di chi fossero gli editor. Quando poi ho avuto a che fare con lettori, editor e librai “reali”, ho capito che stavo sbagliando, e ho iniziato a scrivere in modo diverso, con più consapevolezza. Continua a leggere

LEGGENDO TURGENEV di William Trevor

leggendo-turgenev-william-trevor-guanda Anche io, come molti lettori, ho le mie piccole manie. Sulla prima pagina di ogni libro che ho letto, oltre al mio nome, campeggiano la data di inizio e fine lettura e le pagine in cui compaiono i passaggi che più ho amato di quel libro, debitamente sottolineati.

E’ molto difficile trovare un libro senza queste mie note di lettura. Quasi sempre, infatti, in ogni libro trovo un passaggio, una descrizione o un ragionamento che mi hanno colpito e che voglio ricordare.

In Leggendo Turgenev lo spazio dedicato a questa mia mania è vuoto. Me ne sono accorta solo a fine lettura e ho pensato che non era un buon segno. Continua a leggere

Penna a penna. Intervista con l’autore: Laura Liberale

LauraLiberaleQuando ha cominciato a scrivere? Era sicura di voler diventare una scrittrice?
Ho cominciato molto presto, da bambina, ma senza il sogno di diventare scrittrice. Era pura autoespressione. Spesso convogliavo lì le mie paure.

Che cosa scriveva all’inizio? È stata incoraggiata da qualcuno e se sì, da chi?
Ci furono due primi tentativi di racconto lungo (all’epoca delle scuole medie): uno era una   specie di “noir-rosa” orrendo, di cui ricordo solo una microspia nascosta nel vaso di una pianta; l’altro, un testo a quattro mani con una cara amica, sui (miei) turbamenti cimiteriali e il mio mood gotico in boccio. E poi, fin dalle elementari, le poesie.
Nessuno mi ha incoraggiata. Ma nessuno mi ha nemmeno mai ostacolata. Ho goduto della grande prerogativa di un certo grado di segretezza, respirando comunque, in casa, la fiducia nelle mie possibilità e nelle mie scelte. Continua a leggere

GLI ANNI AL CONTRARIO di Nadia Terranova

Gli anngli_anni_al_contrario_nadia_terranova_einaudii al contrario è una storia d’amore e di formazione nella provincia italiana, che si dipana tra fine anni Settanta e fine Ottanta. L’azione si svolge a Messina, dove Aurora e Giovanni si incontrano nel 1977. Sono due ragazzi che provengono da ambienti diversissimi, Aurora è la figlia del direttore del carcere, “il fascistissimo” Silini; Giovanni, figlio di un padre comunista. Le famiglie sono diverse, loro sono diversi: lei brava nello studio, lui cerca di fare il ribelle senza mai riuscirci davvero.

Aurora e Giovanni proveranno a crescere insieme, ognuno col proprio carico di frustrazione per una vita che non va come dovrebbe, una vita che resiste e respinge i tentativi di affermazione per evasione di Giovanni, e quelli di Aurora che vuole diventare se stessa oltre quel bagno dove fin da bambina era costretta a rifugiarsi per realizzare quei pochi momenti di felicità che riusciva a strappare alla casa paterna e a quella vita. Continua a leggere

Penna a penna. Intervista con l’autore: Alessandro Cinquegrani

AlessadroCinquegraniQuando ha cominciato a scrivere? Era sicuro di voler diventare uno scrittore?
Non so quando ho cominciato a scrivere. Forse non ho mai cominciato davvero, tutto va a ondate, a momenti. Da ragazzo, come tutti, scrivevo poesie, ho avuto qualche riconoscimento, poi sono arrivato a una fase di stallo. Forse non avevo più niente da dire, o forse non avevo più come dirlo. Poi il silenzio, poi di tanto in tanto qualche folata, il ritorno, con la prosa: scrittura, silenzio, scrittura, silenzio, senza continuità, senza progetto. Fino a Cacciatori di frodo che è nato improvvisamente e inaspettatamente da un’esigenza profonda.
Non ho mai pensato di diventare uno scrittore, né penso che aver pubblicato un romanzo e fatto qualcos’altro (teatro, per esempio) faccia di me uno scrittore. La scrittura è un processo dinamico, che nasce da una ricerca, da un’identità inappagata. Non credo ci sia un momento in cui si dica “ecco, sono uno scrittore”, perciò non credo possa esserci un momento in cui si vuole diventare scrittore. Continua a leggere

TUTTI MI DANNO DEL BASTARDO di Nick Hornby

nick-hornby-tutti-mi-danno-del-bastardo-guandaIl protagonista è Charlie, uno come tanti, che però ha la sfortuna di aver sposato Elaine, una giornalista che tiene una rubrica domenicale, e che appena il matrimonio deflagra e arriva al divorzio,  comincia a scrivere articoli sull’ex, dove rivela al mondo i peggiori difetti e i momenti più imbarazzanti di Charlie, che così per tutti diventerà il vero e solo: BASTARDO!

Nick Hornby, con una scrittura fatta di cose semplici e tanto humor, è riuscito a trovare un suo tono, una sua voce tutta riconoscibile e fortemente caratterizzata che ha trovato massima espressione in romanzi amatissimi come: Febbre a 90°, Alta fedeltà, Un ragazzo, (in rigoroso ordine di apparizione). Continua a leggere