VITA E OPINIONI FILOSOFICHE DI UN GATTO di Hippolyte Taine

Vita-e-opinioni-filosofiche-di-un-gattoState cercando un libro da leggere sotto l’ombrellone o nella pace di una vetta alpina? Perfetto, eccolo qui: Vita e opinioni di un gatto del filosofo francese Hippolyte Taine, un libro piccolo piccolo ma dall’anima doppia che riesce a essere doppiamente delizioso e adatto a essere letto ovunque e da chiunque.
Seppur breve, Vita e opinioni filosofiche di un gatto si presenta come vero e proprio racconto di formazione e compendio della filosofia materialista e relativista di Hippolyte Taine, che mischia ironia e realismo, leggerezza e cinismo per raccontare una favola morale, un racconto filosofico che traccia un doppio ritratto, quello del gatto e della natura, e quello dell’uomo: egoista, orgoglioso e superstizioso.
Il racconto inizia con una dolcezza che però già lascia presagire altro:

Sono nato in una botte in fondo a un fienile: la luce cadeva sulle mie palpebre chiuse, così, i primi otto giorni, mi sembrò tutto rosa.
L’ottavo fu ancora meglio; guardai e vidi una grande pioggia di luce sull’ombra nera, danzavano la polvere e gli insetti. Il fieno era caldo e odoroso; i ragni dormivano appesi alle ragnatele; i moscerini ronzavano; tutti avevano un’aria felice.

Continua a leggere

UNA VOLTA L’ESTATE di Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi

UnaVoltalEstateE’ uscito il 30 giugno il romanzo Una volta l’estate scritto a quattro mani da Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi. Avevo già letto un romanzo della Palomba, Homo homini virus, divorato in due notti, mi era rimasto addosso per giorni. Quindi ho iniziato questo nuovo con grande curiosità e aspettative.

MAYA
“Lentamente Anya si alzò in piedi con Arturo tra le braccia.
Risolverò tutto.
Sentii l’eco dei tacchi allontanarsi.
Mi occuperò io di lui.
La maniglia della porta aprirsi.
Sistemerò tutto.
Poi richiudersi.
Uscì con mio figlio in braccio. Io sul pavimento non potevo alzarmi.
Ovunque infiammava il vespro, sul ponte. Portai le mani sulle guance, chiusi gli occhi. Gridai. E nessuno poteva sentirmi.”

Continua a leggere

L’ALTRA FIGLIA di Annie Ernaux

l'altrafigliaDurante l’infanzia molti hanno esperito la gravità del taciuto, dell’indicibile che costringe a fingere di non sapere o non sentire ciò che gli adulti tentano maldestramente di nascondere. All’origine della storia della Ernaux c’è proprio questa sorta di perturbante, nell’accezione freudiana: l’estraneo, rimosso, eppure familiare che genera spaesamento.

Negli anni Cinquanta, secondo una regola implicita era proibito interpellare i genitori, o gli adulti in generale, su ciò che non volevano che sapessimo ma che in realtà sapevamo già

L’autrice francese, nota per la sua capacità di trasformare istanze autobiografiche in spunti di riflessione esistenziale, ha scritto una lettera alla sorella mai conosciuta. Una lettera di cui noi lettori siamo destinatari quasi per errore, degli intrusi che dopo essersi imbattuti per caso nella corrispondenza altrui non riescono a smettere di leggere. Continua a leggere