L’ANNO DEL PENSIERO MAGICO di Joan Didion

Il cambiamento si insinua, senza far rumore, nel claustrofobico spazio tra il prima ed il dopo. Tra i due, tuttavia, è solo il secondo a catturare la nostra attenzione. Joan Didion ne è la prova.

La vita cambia in fretta. La vita cambia in un istante. Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita. Il problema dell’autocommiserazione.

Una sera, al ritorno dalla visita in ospedale alla figlia Quintana, Joan è pronta a sedersi a tavola con il marito John, consumare una cena riscaldata e poi, chissà, magari scrivere. Magari leggere. Magari parlare del fatto che la loro figlia sia stesa in un letto d’ospedale. Non dovrebbe essere il contrario?

Tuttavia, John ha finito il tempo. Scade poco prima della cena, nel bel mezzo del salotto. Arresto cardiaco. Era significante il prima? Come hanno sempre tenuto a ripeterci, ogni istante della vita dovrebbe essere importante. Eppure nel dolore, conta solo il dopo. Il prima è un’aggravante. Continua a leggere

LA MACCHIA UMANA di Philip Roth

LaMacchiaUmana_RothTutti sanno che stai sfruttando una donna maltrattata e analfabeta che ha la metà dei tuoi anni.

Arriva così, perentoria come una sentenza, una lettera anonima a Coleman Silk, professore universitario di lettere classiche ormai in pensione. E da questo episodio prende spunto il titolo del primo capitolo del romanzo denso che è La macchia umana: Tutti sanno.
Durante gli ultimi anni del suo insegnamento, Coleman era stato allontanato dal college per un’infondata accusa di razzismo, dovuta al fraintendimento di un termine da lui utilizzato in un’accezione non discriminatoria nei confronti di due studenti di colore. E ora, a settantun anni, rimasto vedovo, sta vivendo una relazione con una trentaquattrenne che fa le pulizie nel college dove lui, fino a poco tempo prima, ha insegnato. Una vicenda troppo scontata perfino per farne del gossip soddisfacente, per i tutti che tutto sanno:

A settantun anni, ecco Faunia; nel 1998, ecco il viagra.

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