MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI di Giacomo Mazzariol

miofratelloDinosauriGià lo immaginavo: mio fratello il ghepardo. Ci saremmo inseguiti per le scale, ci saremmo fatti gli agguati sui letti, avremmo lottato per la supremazia del bagno e, cosa più importante di tutte, avremmo stretto alleanze: io e lui alla conquista del lettore dvd, dei biscotti al cioccolato, del campo da basket. Io e lui. Alla conquista del mondo.

E’ una domenica pomeriggio qualsiasi, in un parcheggio qualsiasi, quando Giacomo e le sorelle Chiara e Alice ricevono la notizia che presto la famiglia si sarebbe allargata: un fratellino è in arrivo.
Una nuova vita sarebbe iniziata, per tutti.
«Insomma, è la storia di Giovanni, questa» e sono gli occhi del fratello Giacomo a raccontarcela. Giacomo che, a cinque anni, è contento di poter molto presto avere un nuovo complice in casa, un compagno di giochi, di avventure, di botte e corse in bicicletta, di scoprire tutto quel mondo che tra fratelli si condivide. Le sue aspettative sono tante, i progetti anche, la gioia immensa tanto da togliere il fiato, tanto da voler da subito rendere speciale il loro rapporto scegliendo lui stesso il nome:  «Almeno che cominci con la G. è possibile un nome che cominci con la G? Insomma, vorrei che si capisse che siamo fratelli. È un gesto d’amore, il mio…»
E poi arriva un’altra domenica qualsiasi, il parcheggio però è sempre lo stesso, la scena sembrava quella di qualche settimana prima, erano solo le parole a cambiare: «Vostro fratello sarà… speciale. Nel senso – disse papà, – che sarà… diverso. Affettuoso, anzitutto. Molto. Moltissimo. E poi sorridente e gentile. E tranquillo. E con i suoi, ecco, diciamo con i suoi tempi
E nella testa di Giacomo il fratellino si trasforma in un eroe.

Al suo arrivo, finalmente, ne rimane totalmente affascinato, lo scruta e lo scopre giorno per giorno, con piccoli gesti e sguardi. Poi un giorno gli occhi di Giacomo cadono su un libro, un libro di medicina, e sulle due parole del titolo “sindrome” e “down”, le foto al suo interno sembrano parlare di suo fratello.

Mio fratello rincorre i dinosauri ci racconta proprio questo: la vita di Giacomo e di Giovanni. Giovanni che cresce lentamente e Giacomo che invece deve crescere in fretta, Giovanni che ogni giorno è una scoperta nuova e Giacomo che entra nell’adolescenza, Giovanni che vuole sempre giocare e Giacomo che, prima si diverte con lui, ma poi qualcosa cambia. Inizia le scuole medie, incontra nuove persone, insegue la sua passione per la musica, ma non parla ai compagni del piccolo fratello. Vive gli anni delle corse in bicicletta, della musica ad alto volume, dei poster appesi in camera, delle prime cotte, ma Giovanni sembra rimanere sullo sfondo perché per Giacomo inizia un periodo difficile: un periodo in cui gli sembra di avere un fratello ingombrante, troppo impegnativo, e non per la sua costante voglia di giocare, ma perché gli altri non capirebbero. Per gli altri sarebbe diventato “quello con il fratello down”. Per gli altri, appunto, per la società che etichetta e giudica, che ti guarda in faccia e mai dentro, mai davvero.

Il libro porta a riflettere su come ci relazioniamo con gli altri, come siamo circondati da un mondo di barriere e preconcetti, da un mondo che incasella e seleziona. E come tutti noi, a volte, abbiamo paura di tutto questo. Ci sono momenti nella nostra vita in cui sembra molto più importante sapere quale sia il giudizio della gente, come possiamo apparire ai loro occhi, senza renderci conto che questo non è un vero giudizio, che un’ etichetta non fa una persona,  tanto meno una malattia, un cromosoma in più o meno.
A questa consapevolezza Giacomo arriva con i suoi tempi, arriva con le sue gambe e con il suo cuore. Ci arriva perché il segreto è che Giovanni non è un fratello down, Giovanni è Giovanni. Giovanni è il fratello desiderato, il fratello più piccolo, il fratello con cui condividere la camera, il fratello da amare come ogni cosa che la vita inaspettatamente ti regala.

Giacomo… -disse, con quella voce dolce e profonda al tempo stesso che mette su quando c’è della verità vera in quello che sta per dire, – nella vita ci sono cose che si possono governare, altre che bisogna prendere come vengono. È talmente più grande di noi, la vita. È complessa, ed è misteriosa… – Mentre lo diceva aveva gli occhi che luccicavano: lei ha sempre questi occhi pieni di stelle quando parla della vita, anche oggi. – L’unica cosa che si può sempre scegliere è amare, – disse. – Amare senza condizioni.

Con estrema semplicità, che non è affatto superficialità, Giacomo ci racconta la vita vista dai suoi occhi: la quotidianità, le scoperte, le novità, i traguardi e soprattutto le paure di un adolescente, ma che parlano a tutti noi. Perché ogni pagina non è la vita di una famiglia con un figlio down, ma la vita di una famiglia.

Mio fratello rincorre i dinosauri è una lettura da non perdere, a qualsiasi età, perché fa ridere, commuovere e riflettere, e ci ricorda che bisogna imparare ad avere uno sguardo aperto, meravigliato e grato verso l’altro, chiunque esso sia, e verso gli eventi della vita.

GiacomoMazzariolMio fratello rincorre i dinosauri.
Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più
Giacomo Mazzariol
2016, Einaudi (collana Einaudi. Stile libero extra)
p.176
Euro 16,50
disponibile anche in Ebook

2 thoughts on “MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI di Giacomo Mazzariol

  1. è un bel articolo che ci fa capire che siamo tutti uguale e che non ci sono degli squilibri tra l’uno e l’altro. mi piace quella parte che dice mi sono reso conto che giovanni è il fratello desiderato, il fratello con cui condividere tutto ecc.

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