FOLLIA di Patrick McGrath

Le storie d’amore catastrofiche contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni. Si tratta di relazioni la cui durata e la cui intensità differiscono sensibilmente, ma che tendono ad attraversare fasi molto simili: riconoscimento, identificazione, organizzazione, struttura, complicazione, e così via. La storia di Stella Raphael è una delle più tristi che io conosca.

Quante volte si ama nel corso della vita? Quante volte veramente? E quanto amore abbiamo sprecato? Quanto non ne abbiamo visto?
Tutti almeno una volta nelle nostra vita abbiamo incontrato la parola amore, magari inciampandoci sopra, o riconoscendola fra un milione di altre parole. Abbiano provato le palpitazioni, la gioia esplosa all’improvviso, la rabbia furiosa, la gelosia cieca, il dolore sordo a qualsiasi cura; molti hanno tentato il per sempre rinchiudendo i pensieri in una favola, pochi ci sono riusciti. Eppure se dovessimo descrivere che cos’è l’amore e cosa si prova quando esso ci invade impossessandosi di noi, non ne saremmo capaci perché lo sentiremmo troppo complesso, sfaccettato e restio ad ogni logica forma del linguaggio che pretende di incatenarlo. Continua a leggere

LA ROVINA DI KASCH di Roberto Calasso

TALLEYRAND: Parlo sulla soglia di questo libro perché sono stato l’ultimo che ha conosciuto le cerimonie. Parlo anche, come sempre, per ingannare. Non a me è dedicato questo libro, né ad alcun altro. Questo libro è dedicato al dedicare.

«È un uomo difficile da seguire nei meandri della sua vita politica, M. de Talleyrand» disse la duchessa d’Abrantès aprendo le porte del Salon de M. de Talleyrand. All’entrata, gli stucchi fragranti dell’Ancien Régime. All’uscita, il tinello borghese. Al centro, le belve ipnotiche dell’Impero ci fissano dai braccioli. E, in stanze laterali, salutiamo la ghigliottina e le foreste americane. Verso il fondo, un Congresso inciampa negli strascichi delle sue danze.

Difficile trovare un inizio e ancora più difficile trovare una fine a questo labirintico libro-saggio di Roberto Calasso. Dunque da dove partire? Iniziamo dal contesto storico (il primo che incontriamo nel labirinto): l’anciene régime. Iniziamo da uno dei personaggi di questo periodo, da quello più nascosto, quello che la storia ha seppellito e che la scuola non ci ha mai regalato: Talleyrand. Continua a leggere

LO DICIAMO A LIDDY? di Anne Fine

L’amore è un pappone insipido che sobbolle sul fuoco, sempre nutriente, sempre caldo. L’odio invece è una torre incrollabile, una colonna di fuoco. La sua mera energia incandescente può alimentare giorni e giorni di stizza, notti e notti di rancore.

Il sottotitolo del romanzo Lo diciamo a Liddy? di Anne Fine è Una commedia agra. Definizione azzeccatissima per questa storia di legami familiari complicati, di rancori sotterranei, di alleanze e conflitti tra quattro sorelle con caratteri diversi e molto ben definiti: Bridie, assistente sociale, solida custode dei ricordi familiari e grande organizzatrice delle riunioni di famiglia; Heather, professionista arida ed egocentrica; Stella, frivola consumatrice, e infine Liddy, emotiva e fragile. Con i loro mariti, figli, fidanzati, le sorelle Palmer costituiscono un variopinto intreccio di nevrosi, segreti, bugie, equilibri in continuo smottamento e riassestamento. Eppure inseparabili, sempre in contatto, a scambiarsi telefonate, visite, confidenze. A volte, come nel caso di Bridie, a scapito della famiglia che si è creata, alla quale dedica meno energie e meno attenzione. Continua a leggere

AMORI RIDICOLI di Milan Kundera

Ma più si sforzava di dargli tutto, più le sembrava di negargli qualcosa.

Lungi dall’essere uno scrittore superficiale, come sempre Kundera si diverte a dissezionare le pieghe dell’anima e i tarli della mente. Con bisturi affilato, come nella sua opera più importante, L’insostenibile leggerezza dell’essere, taglia e cuce pezzi di amore, di tempo e di sogni.

Amori ridicoli è composto da sette racconti tutti incentrati, a modo loro, sul motore dell’universo: l’amore. Questo sentimento ci appare come mai visto così prima d’ora, sotto la lente d’ingrandimento di Kundera: distorto, crudele, vanesio, lascivo, come tutte le donne in questi racconti, personaggi lontani da quella sensibilità e passione che si dice che l’amore dovrebbe scaturire.

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