Penna a penna. Intervista con l’autore: Andrea Molesini

AndreaMolesiniQuando ha cominciato a scrivere? Era sicuro di voler diventare uno scrittore?
Intorno ai vent’anni. Volevo essere poeta, solo poeta.

Che cosa scriveva all’inizio? È stato incoraggiato da qualcuno e se sì, da chi?
Poesie. No, nessuno mi ha incoraggiato.

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Penna a penna. Intervista con l’autore: Federico Moro

FedericoMoro1. Quando ha cominciato a scrivere? Era sicuro di voler diventare uno scrittore?
Posso dire di avere sempre scritto. Poesie, appunti, commenti, riflessioni, racconti brevi. La forma scritta rappresentava il modo normale di organizzazione del pensiero. Di base sono uno storico ed era questo che desideravo diventare: un indagatore del tempo per cercare di carpire i suoi segreti alla verità. Il lato letterario si è sviluppato, per così dire, come una sorta di deviazione del ramo principale. Tale resta ancora oggi.

2. Che cosa scriveva all’inizio? È stato incoraggiato da qualcuno e se sì, da chi?
Ho cominciato con la poesia. A lungo è stata la forma letteraria che mi sembrava più adatta a esprimere quanto cercavo di dire. Ancora adesso cerco nei versi quegli accenti che non riesco a trovare altrove. Non ho mai ricevuto alcun incoraggiamento. Anzi. Scrivere per me è stato quasi un atto d’insubordinazione, di sicuro una dimostrazione di ostinazione. O di volontà, se si preferisce.

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Penna a penna. Intervista con l’autore: Eleonora Sottili

EleonoraSottili1. Quando ha cominciato a scrivere? Era sicura di voler diventare una scrittrice?
A me è sempre piaciuto scrivere, in seconda elementare, componevo poesie. Poi ho anche scritto un romanzo, di cui non ricordo molto, ma so che parlava di pecore. Il motivo di questa ambientazione agreste mi è tuttora sconosciuto, e comunque per molto tempo quel romanzo sulle pecore è rimasto la mia opera più valida, perché nella fase adolescenziale ho preso una deriva filosofico-sentimentale terribile: tutti i miei personaggi stavano seduti al tavolino e parlavano tra loro. Erano pagine di una noia mortale.
Nonostante le oscillazioni del mio talento, ho sempre sognato di diventare una scrittrice, ma ho impiegato diversi anni e ho fatto moltissimi giri prima di riuscire a capire come si faceva.
Continuava a essere un sogno dietro a tutto il resto. Mi sono laureata in psicologia, ho lavorato in ufficio, in ospedale, ho insegnato, ma continuavo a dirmi: da grande voglio fare la scrittrice. Il problema maggiore credo fosse diventare grande. Continua a leggere

Penna a penna. Intervista con l’autore: Carla Menaldo

CarlaMenaldo1. Quando ha cominciato a scrivere? Era sicura di voler diventare una scrittrice?
Ho sempre avuto una passione per la scrittura, ho cominciato a scrivere poesie come molti adolescenti, ma volevo diventare un medico. Non così agli opposti, pensandoci bene, visto che nei secoli medicina e scrittura sono spesso andati a braccetto.

2. Che cosa scriveva all’inizio? È stata incoraggiata da qualcuno e se sì, da chi?
A parte le poesia, brevi racconti spesso in forma diaristica. Ho trovato insegnanti di lettere molto bravi sia alle scuole medie che al liceo, che hanno sempre incoraggiato la mia espressione letteraria. Unitamente a questo ho partecipato a vari concorsi letterari classificandomi spesso tra i primi posti. Continua a leggere

Penna a penna. Intervista con l’autore: Stefano Cosmo

StefanoCosmo1. Quando ha cominciato a scrivere? Era sicuro di voler diventare uno scrittore?
Ho iniziato da ragazzo, non ricordo di preciso quando. A scuola mi divertivo a trasformare i temi normali in storie strane, appena ne avevo occasione. Alle superiori scrivevo battute comiche ma adoravo i gialli classici, quelli che in gergo si chiamano “a scatola chiusa”.
Non ero sicuro di voler diventare uno scrittore, più che altro perché non avevo le idee chiare su cosa volevo diventare. Un po’ come ora.

2. Che cosa scriveva all’inizio? È stato incoraggiato da qualcuno e se sì, da chi?
Il mio primo romanzo è stato un noir. Ci sono state due figure molto importanti che mi davano e mi danno la carica giusta per continuare a scrivere: la mia famiglia e Massimo Carlotto. Continua a leggere

Penna a penna. Intervista con l’autore: Alessandro Toso

AlessandroToso1. Quando ha cominciato a scrivere? Era sicuro di voler diventare uno scrittore?
Quando mia moglie, durante un viaggio in auto, mi ha detto una cosa del tipo “Tu sei un cretino. Ti ostini a fare un sacco di cose per le quali non hai alcun talento, e non fai l’unica che potrebbe davvero riuscirti bene. Scrivere”. Come spesso capita, aveva ragione. Ho capito qualche mese dopo che non avrei avuto scelta, da quel momento sarei DOVUTO diventare uno scrittore; che lo volessi, o meno.

2. Che cosa scriveva all’inizio? È stato incoraggiato da qualcuno e se sì, da chi?
Come capita spesso ho cominciato con racconti più o meno lunghi, che ho sottoposto a un’amica che all’epoca lavorava all’Ufficio Diritti di RCS. Le sono piaciuti al punto da propormi di diventare la mia editor. Dopo il primo romanzo il rapporto si è interrotto (suppongo che si possano subire le ubbie e l’ego di uno scrittore esordiente solo fino a un certo punto), ma il lavoro di palestra e sollevamento pesi metaforici cui mi ha sottoposto è servito tantissimo! Continua a leggere