LE BUGIE NON SALVANO NESSUNO di Monica Coppola

Quel momento era stato il culmine di una giornata perfetta, un cerchio tracciato con il compasso, un insieme che ci comprendeva tutti e quattro, io, mio fratello, mio padre e mia madre, protetti dall’abbraccio di una circonferenza.

Annina, piccola abitante della periferia torinese,come tutte le sorelle minori del mondo, ha un obiettivo: rendere il proprio fratello orgoglioso di lei. Ogni volta che Enzo si inventa un gioco, non importa il grado di pericolo corso o l’esperienza richiesta, Anna è pronta a seguirlo.

Non desidera altro che una famiglia come quella di Francesco, al piano di sopra: rumorosa, vitale e che la domenica prepara le polpette al sugo. Si, persino la madre è compresa nelle sue immaginazioni di famiglia che prepara il sugo. Eppure lei non è disposta a stare al gioco.

Mentre si perde in fantasie famigliari luminose, la mamma è sempre in agguato per spegnere le luci. Papà è troppo occupato nel mantenere il suo distaccato silenzio per poterla difendere e, così, ci pensa Enzo, promettendole di non lasciarla mai. Questa, tuttavia, è solo una bugia. Il fratello non resterà con lei per sempre. Se ne andrà senza lasciare traccia: nessun biglietto, nessun numero a cui poter telefonare e nessuna caccia al tesoro per farsi ritrovare. Inizia così la lotta di Anna contro tutto ciò che le viene taciuto. Quella famiglia al sugo, non sa più da chi sia composta.

…ogni imprevisto o difficoltà non ci rendeva solidali gli uni con gli altri ma funzionava da detonatore: la nostra apparente normalità esplodeva in schegge che ci scagliavamo addosso a vicenda.

La torinese Monica Coppola nel suo Le bugie non salvano nessuno dà vita ad un personaggio dalla sorprendente evoluzione. Anna cresce sotto i nostri occhi. Questa non fa solo si che la lettura risulti magnetica, ma che l’immedesimazione sia quasi inevitabile. Tutto ciò che vediamo è filtrato dagli occhi di Anna. Quando Enzo scompare, sentiamo tutto il suo spaesamento. Quando la scuola comincia e le amicizie nuove la tengono impegnata, quasi non lo pensiamo più. Non perché ce ne siamo dimenticati, ma i bambini fanno questo: plasmano la realtà a seconda di ciò che gli da sicurezza. Enzo non se n’è andato, sta giocando da qualche altra parte e, quando tornerà, ci saranno un sacco di nuovi amici da fargli conoscere. Crescendo, tuttavia, lo spirito cambia e la disillusione non lascia più scampo. È così che l’adolescenza di Anna si fa impervia e inarrestabile. Con questa arrivano i primi amori, i primi dolori e le prime appiccicose etichette sociali condivise con la sua amica Lara.

Quando soffiai, in assoluta solitudine, le mie quattordici candeline sulla torta, la mia situazione era la seguente: io ero quella che “portava sfiga” e Lara quella che “la dava a tutti.

Non è semplice narrare la vicenda dal punto di vista una bambina o di una giovane ragazza: spesso il divario è troppo. Troppe cose sporcano la nostra visione di adulti, portandoci a vedere il lato peggiore della realtà invece che plasmarne una che ci soddisfi. Eppure, l’autrice sembra riuscirci. È grazie a tale credibilità che staccarsi dalla narrazione è quasi impossibile.

Ogni segreto scoperto da Anna porta a chiederci “quanto ancora riuscirà a sopportare?”. Eppure ci stupiamo continuamente della sua resilienza. Nonostante la disfunzione di tutti i legami familiari, la piccola Anna non tenta mai di allontanare il mondo.

Ero in astinenza: da sola non bastavo.

Nulla funziona: il padre non è un punto saldo e la madre non è comprensiva. Ogni equilibrio famigliare radicato nelle nostre menti viene stravolto. Ecco, pertanto, l’insegnamento più forte che la protagonista ci trasmette: la vicinanza, parallela alla dipendenza. È vitale non rinchiuderci nel silenzio  per la delusione che i nostri affetti ci procurano. La chiave sta proprio nelle persone: quelle giuste, quelle disposte a crescere insieme a noi, quelle che non rinnegano e non hanno timore d’amare. Senza tuttavia mai scordare che il proprio motore e la propria forza è nel rispetto di sé stessi.

Anna cerca le sue risposte senza attendere passivamente che qualcuno decida per lei. Non accetta di appartenere a un sistema appannato. Quella che lei cerca è luce, verità. Un insegnamento profondo espresso da una scrittura limpida e, anch’essa, pregna di sincerità.

LE BUGIE NON SALVANO NESSUNO
Monica Coppola
Las Vegas (I jackpot)
pp. 180
euro 15

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