SCRIVERE È UN TIC di Francesco Piccolo

A trent’anni dalla sua prima pubblicazione per minimum fax, Einaudi ripropone Scrivere è un tic, il primo libro di Francesco Piccolo.

Il sottotitolo I metodi degli scrittori è chiaro sul contenuto, infatti in questo centinaio di pagine Francesco Piccolo ordina una specie di sua personale collezione di citazioni di scrittori che parlano del loro rapporto con la scrittura, di cosa significa essere scrittori e di come è scandita la giornata di uno scrittore.

Credo che Scrivere è un tic, per chi lo legge adesso, possa continuare a raccontare con una certa spietatezza la vita quotidiana di uno scrittore e i vari modi in cui mette in atto il suo sforzo creativo – e possa così essere utile sia a chi è curioso di fare un giro nel mondo della scrittura, sia a chi ha il desiderio di raccontare e vuole capire come lo fanno gli altri. È allo stesso tempo inquietante e rassicurante, perché rende la scrittura un mestiere comprensibile in cui c’è bisogno di fatica e costanza come in qualsiasi altro mestiere. È una rapida terapia di educazione creativa.

Se fosse uscito oggi per la prima volta potremmo dire che è l’ennesimo libro che parla di scrittura scritto da uno scrittore, ma nel 1994 il panorama editoriale era ben diverso rispetto a oggi e i libri sulla scrittura come questo erano merce rara sugli scaffali delle librerie. Continua a leggere

L’INVENTORE DI SOGNI di Ian McEwan

sogni_mcewanIn poche pagine Ian McEwan ci catapulta in sette brevi racconti che nascono dalla fantasia del giovane protagonista, Peter Fortune. È un bambino di appena dieci anni L’inventore di sogni, definito dai grandi “difficile”.

«Fu solo quando era ormai grande da un pezzo che Peter finalmente capì. La gente lo considerava difficile perché se ne stava sempre zitto. E a quanto pare questo dava fastidio. L’altro problema era che gli piaceva starsene da solo. Non sempre naturalmente. Nemmeno tutti i giorni. Ma per lo più gli piaceva prendersi un’ora per stare tranquillo in qualche posto, che so, nella sua stanza, oppure al parco. Gli piaceva stare da solo, e pensare ai suoi pensieri.»

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