In “Ogni spazio felice” Alberto Schiavone ci accompagna per una settimana nella vita di Ada e Amedeo. Sposati da oltre vent’anni, hanno adottato due figli, Alex e Sonia e vivono a Milano. Entrambi sono in pensione, Amedeo faceva il vigile urbano, Ada era una professoressa di lettere.
La narrazione si divide nei sette giorni della settimana, e fin dal primo capitolo, intitolato Lunedì, si percepisce che l’equilibrio della famiglia ha subito una forte rottura che il tempo non è riuscito ad aggiustare.
«Vi devo dire una cosa.
Sonia ha il mento in basso e non fissa in viso nessuno dei suoi due genitori. Piccoli cenni dei suoi occhi ogni tanto vanno ad accarezzare i mobili che conosce, il divano, persino quel brutto disegno fatto da lei che persiste negli anni a prenderla in giro dal muro. In basso c’è scritto, con calligrafia incerta, la mia famiglia. Sotto le figure ci sono i nomi di Ada, Amedeo, Alex e Sonia. Quel quadro guarda tutti loro da tanti anni e li prende in giro, ricorda a tutti loro che non sono più in quattro, sono rimasti in tre. Nessuno ha mai voluto toglierlo.»
Forse è arrivato il momento di iniziare a reagire a quel doloroso passato, di riaprire le finestre dell’appartamento in cui Ada e Amedeo vivono nelle loro rispettive solitudini.
Ada, con gli anni, ha cercato di far tacere il suo dolore attraverso l’alcool e il fumo, diventando sempre più spocchiosa, cinica e cocciuta. Si è chiusa nella sua depressione dimenticando di essere stata una professoressa amata dai suoi alunni e una madre premurosa. Ora, sempre avvolta nella sua vestaglia, il suo unico modo di reagire è diventato il non agire.
Amedeo, invece, mentre vive una lotta continua con la moglie, cerca di evadere dalla pesante quotidianità inventando continuamente strane storie nella sua testa, oppure rifugiandosi dalla nuova vicina di casa.
La vita però, fuori dalle loro mura impregnate di silenzio, continua e torna a farsi sentire quando Sonia dà la notizia di essere rimasta incinta e che il padre del bambino l’ha abbandonata. Se Ada a questa notizia reagisce bevendo, Amedeo ha una nuova occasione per scappare da quel soffocante appartamento di Milano: vuole ritrovare a tutti i costi Zafar, il compagno della figlia. Questa ricerca non solo lo porta lontano dai luoghi quotidiani raggiungendo la periferia degradata della città, ma soprattutto è una ricerca con la quale vuole mettersi alla prova. Se non è stato un bravo marito, o almeno così lui crede, vuole almeno la sicurezza di poter essere un buon padre.
Ma la vita di Amedeo e Ada dovrà subire una tempesta ulteriore e che li metterà definitivamente alla prova. Appesa a un filo, la loro storia si troverà a un bivio: cadrà definitivamente o riuscirà a rinascere aggrappandosi a quegli spazi felici che la vita a volte ci concede?
Alberto Schiavone ci racconta questa storia con una narrazione scorrevole e semplice, ma per nulla superficiale. Con delicatezza entriamo in quella vita che spesso si vuole nascondere tra le mura di casa e indaga nell’intimo della famiglia senza giudizi o riflessioni. Ci riporta i gesti, le parole, la lotta con una realtà che a volte sembra troppo pesante per le nostre spalle. Come ha scritto Marco Missiroli, il libro «indaga la malinconia dell’amore senza paura, nell’unione di due anime che si dibattono dentro la solitudine dei nostri tempi.»
OGNI SPAZIO FELICE
Alberto Schiavone
Guanda, Narratori della Fenice
Anno 2017
Pagine 240, brossura
Disponibile anche in eBook