VERSO IL MARE IN OGNI CASO di Carlo Zambotti


I bambini corrono, scappano, si inseguono. La bambina grassa ride. Il bambino biondo, col nasone, ride anche lui. Hanno la cartella sulle spalle, il bambino non le ha volute abbandonare sull’erba umida, si possono rovinare aveva detto. E la bambina non aveva trovato niente da ridire. Le cartelle piene di libri pesano sempre di più. Più fatica, meno forza dice allora la bambina grassa, saggia e stanca di correre. Più volontà meno lagne risponde il bambino. E non parlano più. Corrono.

Verso il mare in ogni caso di Carlo Zambotti è un libro frantumato, la storia è evanescente, non si capisce bene. I due protagonisti si rincorrono e si incrociano di racconto in racconto, prima bambini, fino a diventare adulti. Ci sono qua e là indizi a sufficienza per non essere del tutto disorientati, ma non è questo l’importante, non è la storia che fa stare in piedi il libro, anzi. All’evanescenza della trama fa da contrappeso la gabbia della struttura formale: ogni (mini) racconto ha per titolo una frase di entrata che è anche la frase che chiude il racconto precedente, a eccezione del primo, nel quale il titolo diventa anche incipit. A chiudere questa sequenza, le ultime parole dell’ultimo racconto (e quindi del libro) coincidono col titolo “…verso il mare in ogni caso” a sigillarne la circolarità.
Lui e lei, il bambino e la bambina, il ragazzo e la ragazza. I due protagonisti rimangono senza nome, caratterizzati da pochi tratti che ce li fanno riconoscere nel loro cammino attraverso le pagine, in un mondo tutto loro, surreale, dove a tratti anche le cose possono prendere parola, fatto di tessere una accanto all’altra, frammento dopo frammento.
Da apprezzare l’attenzione alla lingua, alle sonorità e alla struttura, che pur con qualche caduta tiene sulla pagina fino alla fine per una lettura al massimo della velocità. E proprio così va letto questo libro, è l’autore stesso a dircelo in modo chiarissimo: Verso il mare in ogni caso (da leggersi al massimo della velocità). E se letto d’un fiato prende la forma di uno specchio franto: ogni pezzetto rimanda la stessa immagine ma a modo suo.

Sconsigliato a chi cerca un libro tutta trama.

Non aveva mai visto, fino ad allora, più di un cucchiaino. Non più di uno alla volta, ecco. Pensava, in effetti, che in casa ci fosse un solo cucchiaino, e che quindi quello che usava tutti i giorni fosse IL cucchiaino e non UN cucchiaino. Sbagliava. e lo scoprì da sé. Fu un duro colpo. Tutti quei cucchiaini, tutti uguali. Tredici volte lo stesso cucchiaino. Era disperato. Non voleva essere solo uno dei tanti. Così prese un cucchiaino fra i tredici, e gli piegò il manico, giusto un pochino, tanto per differenziarlo. IL cucchiaino esisteva adesso. Poi lo mescolò agli altri, li raccolse, li ripose nel cassetto e lo chiuse. Uscì fuori.

VERSO IL MARE IN OGNI CASO
Carlo Zambotti
Gorilla Sapiens
pp. 112
euro 10

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