L’ASSASSINIO DEL COMMENDATORE di Haruki Murakami

Un ragno che tesse la sua ragnatela attorno al lettore, lentamente, sornione. Poi i cerchi si fanno sempre più stringenti, sino a catturarne la curiosità, a imprigionarla.
E’ l’effetto che mi ha fatto leggere l’ultima opera di Murakami L’Assassinio del Commendatore, pubblicato in due parti da Einaudi.
In questo libro i temi spaziano dalla cucina alla moda, dalla musica classica al rock al pop; tratta della differenza tra vinile e compact disc, tra analogico e digitale; analizza la pittura e la tecnica pittorica; espone pezzi di Storia del Giappone e dell’Austria; discute della qualità di varie marche di whisky; mostra una variegato parco auto, in particolare Jaguar; in più ci sono sogni, relazioni di vario tipo e livello, sentimenti, emozioni, idee, metafore, filosofia. E molto altro ancora.
Una macedonia quindi, ma tutto è unito dalla scrittura e dalla semplicità che rende questo libro l’ennesima prova della bravura del Maestro.

“A volte ci sono delle cose che una persona è meglio che non sappia”, mi aveva detto. E forse aveva ragione. Ci sono verità che è meglio ignorare. Ma non si può restare all’oscuro per sempre. Prima o poi, a tempo debito, anche tappandoci bene le orecchie, il rumore della verità arriva a morderci il cuore. Non lo si può fermare. Se non siamo d’accordo, non resta che rifugiarsi in un mondo vuoto.

Storie dentro le storie che aprono a nuove storie; la linearità è incredibile e non si perde nulla, semmai diventa più chiaro; aggiunge non per confondere ma per far vedere meglio, per far capire.
Per esempio quando soggetti di alcuni quadri diventano personaggi e protagonisti del libro:invece di essere irreali, sono plausibili.

Dunque sei in grado di vedere quell’uomo in questo quadro. E’ una capacità fuori dal comune , – dissi. – Ma è meglio che tu non lo guardi oltre. Non credo sia necessario.

A quanti di noi, nel nostro mondo occidentale, sono capitati fenomeni che non ci spieghiamo, che non spieghiamo, che non capiamo. Murakami queste situazioni lemette nella storia e non commenta, non spiega; accetta e basta, fa accadere; perché fanno parte della vita di ognuno, dentro un flusso della vita che si dovrebbe riconoscere composto da altro oltre che da razionalità.
Ci sono le sensazioni, le introspezioni, le emozioni che parlano in questa opera. Ma sono le nostre, Murakami ha la bravura di farcele vivere scrivendo.

L’ assassinio del Commendatore. Libro primo. Idee che affiorano
Traduttore: A. Pastore
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno edizione: 2018
Pagine: 411 p., Rilegato

L’ assassinio del Commendatore. Libro secondo. Metafore che si trasformano
Traduttore: A. Pastore
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Anno edizione: 2019
Pagine: 440 p., Rilegato

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