L’ALLIEVA di Alessia Gazzola

L_allieva-dal-libro-alla-fiction L’Allieva è un libro che incuriosisce: scritto da una giovane donna, un medico legale, ha riscosso tanto successo da ispirare una fiction che andrà in onda su Rai Uno il prossimo settembre. Viene classificato come thriller, ma in realtà il mistero sull’omicidio di Giulia Valenti, una giovane studentessa della borghesia romana, sembra un pretesto mediante il quale l’autrice fornisce alla protagonista l’occasione per parlare di sé. Le vicende sono narrate in forma diaristica, tanto da evocare le confidenze adolescenziali di una liceale, con tanto di citazioni tratte da brani musicali. Il giallo si mescola dunque col rosa, assumendo una tinta incerta che lascia delle perplessità.

Alice Allevi è una goffa specializzanda in medicina legale che colleziona brutte figure ed errori, frutto della perenne e irritante distrazione che la caratterizza. Se la sua vita professionale sembra un fallimento, quella sentimentale è tutt’altro che disastrosa: ha fatto colpo su Arthur, un affascinante giornalista figlio del primario dell’Istituto di medicina legale presso il quale lei lavora.

Nonostante la scarsa considerazione che i colleghi nutrono per lei, le sue inaspettate intuizioni sul caso Valenti saranno, alla fine, la chiave di volta grazie alla quale riuscirà a salvare la sua carriera. Il personaggio di Alice è tratteggiato come privo di reali aspirazioni, incerto, rassegnato. Apprezzabile è, nelle prime pagine, il sarcasmo che la contraddistingue, con qualche tendenza, tuttavia, all’autocommiserazione. Elemento, quest’ultimo, che rende la protagonista “umana, troppo umana”. A differenza di quanto la letteratura poliziesca ci abbia insegnato, non manca di certo l’empatia. L’Allevi è un’insolita investigatrice, ben lontana dalla compostezza e dall’arguzia quasi compiaciuta dei detective alla Sherlock Holmes, ma sicuramente più credibile.

Purtroppo sono i dettagli a colpirmi e in genere sono sempre i dettagli a commuovermi. Così in Giulia, i piccoli piedi scalzi un po’ piatti e sproporzionati rispetto alla sua altezza, che è notevole, mi inteneriscono fino alle lacrime.

La scelta di porre nel ruolo di investigatrice un medico legale (per di più alle prime armi), sebbene non del tutto originale, sarebbe stata interessante, se non fosse che del mondo della medicina legale ci viene svelato ben poco. Pochi sono, infatti, i momenti in cui l’autrice lascia parlare la scienza per mostrarcene il fascino. Molti, invece, i momenti dedicati ai dissapori e alle invidie tra i colleghi.

Lo stile è ibrido: un mix che scaturisce dal tentativo di tenere insieme l’atmosfera da serie tv americana, con qualche fugace rimando, rintracciabile in alcuni personaggi secondari, alla tradizione siciliana di Camilleri. Il risultato è uno stile la cui originalità rimane solo in potenza, appena abbozzata, ancora acerba in questa opera d’esordio. Il libro risulta tuttavia scorrevole per la vivacità della scrittura, ma rimane l’amarezza per una storia raccontata solo a metà, lasciata quasi in standby.

Abbandonando la mia strada e saltando nel vuoto, mi lascio alle spalle il buon senso e salgo a bordo di un aereo che mi porta via da casa.

Dio solo sa cosa troverò al mio ritorno.

Poche sorprese, dunque, nonostante la curiosità propria del romanzo giallo spinga il lettore a seguire la pista del mistero, malgrado le brusche virate dell’autrice verso le sue vicende personali, di scarso interesse per chi si è comprensibilmente approcciato a quest’opera nella speranza d’immergersi in una storia avvincente e intrigante dai toni noir.

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L’Allieva
Alessia Gazzola
Longanesi (collana La Gaja scienza)
Anno 2011
p.374
Euro 18,60
Disponibile anche in Ebook

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