PER TUTTO L’ORO DEL MONDO di Massimo Carlotto

Pertuttolorodelmondo_coverNordest. La rapina in una villa della Riviera del Brenta finisce nel sangue: rimangono uccisi il proprietario di casa e la governante. A due anni di distanza, Marco Buratti, investigatore senza licenza, viene ingaggiato insieme ai suoi soci dal figlio dodicenne di Luigina, la governante morta, per fare luce su quel crimine rimasto impunito. L’anticipo per loro è una monetina da venti centesimi.
Subito il caso appare ai loro occhi esperti poco lineare. Sondando il terreno tra le bande locali dedite a questo genere di colpi, risulta immediatamente evidente che quella nella villa di Gastone Oddo, proprietario di un modesto laboratorio di capi in cachemire, è una rapina anomala: “due morti per portar via cinquantamila euro di refurtiva è da pazzi”, sentenzia Toni Brugnera, un basista della zona.
Questa è la storia di una singola rapina ma è anche la storia di una terra nella sua totalità: un territorio che spesso risponde “di pancia” ai torti subiti, in un circolo vizioso di azioni delittuose inarrestabile.
E quando non sono coloro dal cuore fuorilegge a finire inghiottiti nel vortice della violenza, ma la cosiddetta “gente normale”, due amici un bar e il lavoro, il male non ha più regole, quelle norme non scritte che vengono invece seguite scrupolosamente dai maestri del malaffare, dai professionisti del crimine. Continua a leggere

Penna a penna. Intervista con l’autore: Piergiorgio Pulixi

PiergiorgioPulixiQuando ha cominciato a scrivere? Era sicuro di voler diventare uno scrittore?
Quando ho iniziato confondevo l’essere uno scrittore con quel bisogno istintivo e insopprimibile che è il raccontare storie. Sono due cose diverse. Scrivere libri e romanzi con lo scopo della pubblicazione significa diventar parte di un processo commerciale perché quei libri poi andranno venduti. Per fare questo devi essere disposto a scendere a patti con ciò che scrivi, come lo scrivi, e per chi lo scrivi. E non do a questo un’accezione negativa. Quel bisogno incolmabile di essere un tramite per le storie che ti nascono dentro è solitamente poco propenso al compromesso e allo scendere a patti. Il vero scrittore invece riesce a mediare con quell’impulso e cerca di addomesticare quella necessità per far sì che le sue storie possano essere migliori e più consone al maggior pubblico possibile. Riesce a comprendere che se davvero vuole raccontare quelle storie, deve fare in modo di renderle universali, aprendosi a un pubblico più vasto di quello dei lettori immaginari della sua mente. Per questo la figura degli editor è così importante: se gli autori a volte sono dei palloncini che si librano in volo e raggiungono altezze pericolose dove la pressione è così alta che potrebbe farli scoppiare, gli editor sono le funicelle e le mani a cui quei palloncini sono legati e che tirandoli, li riportano ad altezze più sicure.  Quando ho iniziato questo non lo capivo. Idealizzavo troppo i lettori e non avevo nemmeno contezza di chi fossero gli editor. Quando poi ho avuto a che fare con lettori, editor e librai “reali”, ho capito che stavo sbagliando, e ho iniziato a scrivere in modo diverso, con più consapevolezza. Continua a leggere

Penna a penna. Intervista con l’autore: Stefano Cosmo

StefanoCosmo1. Quando ha cominciato a scrivere? Era sicuro di voler diventare uno scrittore?
Ho iniziato da ragazzo, non ricordo di preciso quando. A scuola mi divertivo a trasformare i temi normali in storie strane, appena ne avevo occasione. Alle superiori scrivevo battute comiche ma adoravo i gialli classici, quelli che in gergo si chiamano “a scatola chiusa”.
Non ero sicuro di voler diventare uno scrittore, più che altro perché non avevo le idee chiare su cosa volevo diventare. Un po’ come ora.

2. Che cosa scriveva all’inizio? È stato incoraggiato da qualcuno e se sì, da chi?
Il mio primo romanzo è stato un noir. Ci sono state due figure molto importanti che mi davano e mi danno la carica giusta per continuare a scrivere: la mia famiglia e Massimo Carlotto. Continua a leggere