IL PECCATO di Josephine Hart

Cosa sarebbe successo se fossi nata per prima? Lei sarebbe stata… come me? Cosa sarebbe successo se Set, il terzo figlio dopo Caino e Abele, fosse stato il primogenito? Cosa sarebbe successo se il Signore fosse stato contento del dono di Caino? Caino avrebbe mai risvegliato il mostro che dormiva dentro di lui? Scelsi la veste da indossare. Non avevo, capite?, grandi piani. Perché non ero ambiziosa. Non avevo bisogno degli applausi del pubblico. Ero spirituale per natura. Una creatura spirituale e maligna. Credo che ce ne siamo molte, in giro.

Difficile spiegare perché leggere Il peccato di Josephine Hart, anzi, a dirla tutta, sarebbe molto più facile spiegare perché non si dovrebbe leggerlo. Primo motivo fra tutti è che questo è il libro dell’odio, della rabbia, del rancore e della vendetta; mai mi ero mai avvicinata ad un libro infestato di tutte queste emozioni negative eppure, ad oggi, non ho nessun rimpianto. E questo grazie a come l’autrice, attraverso la sua scrittura, permette al lettore di scivolare su parole amare e scene brutali con la tranquillità, l’indifferenza e perché no, con l’ironia che solo la totale assenza di sentimento può provocare. Continua a leggere

UN’ESTATE CON LA STREGA DELL’OVEST di Naho Nashiki

La piccola Mai soffre di una forma d’asma che le impedisce di stringere legami con i suoi coetanei. Il respiro affaticato con la quale convive la costringe a isolarsi dalle lunghe chiacchierate, dalle risate a pieni polmoni e dalle corse in cortile. Ogni giorno più chiusa in sé stessa, la meraviglia dei primi anni di vita è stata rilegata in una cantina nascosta del suo cuore.

Sotto stretto consiglio dei medici, i genitori decidono di mettere in pausa la scuola per farle trascorrere qualche mese in montagna assieme alla nonna. L’aria pulita che circonda la piccola dimora di quest’ultima potrebbe giovare al corpo e allo spirito di Mai. Una vita nuova: la speranza che un animo più felice guarisca anche i suoi polmoni.

Forse imparerei a vivere facendomi meno problemi, sgusciando tra le difficoltà come un pesce che nuota nell’acqua

Mai e la nonna non si sono viste spesso e, appena scesa dalla macchina, la figura minuta pronta ad accoglierla le incute timore. Capelli bianchi come la neve, fitte ragnatele sotto gli occhi e un sorriso accennato, senza denti in mostra, con un pizzico di furbizia come quella che possiedono le streghe. Non ha gli occhi a mandorla come i suoi: la nonna è di origini inglesi e la notte, quando aiuta Mai ad infilarsi sotto le coperte, ripete «‘night ‘night sweetie». Continua a leggere

DIVORZIO DI VELLUTO di Jana Karšaiová

Divorzio di velluto è l’espressione con la quale si descrive la separazione fra la Repubblica Ceca e la Slovacchia (1 gennaio1993).

Questo romanzo di Jana Karšaiová (Feltrinelli, 2022) racconta, sullo sfondo della scissione della Cecoslovacchia in due Stati distinti, una serie di distacchi: dal Paese, dalla famiglia, da un amore.

La Cecoslovacchia era durata meno di settantacinque anni, non era mai esistita una nazione “cecoslovacca”, anche se per aumentare la credibilità del nuovo Stato si era cercato di cavalcare questa idea. La lingua e la cultura slovacca si erano sviluppate più tardi rispetto a quelle ceche, e le due non si erano mai veramente amalgamate. Anche per questo, e per la maggioranza numerica dei cechi che erano quasi il doppio, in Cecoslovacchia gli slovacchi erano economicamente e culturalmente più deboli. Durante il comunismo le divergenze fra le due nazioni si erano un po’ affievolite, il regime rappresentava il nemico comune da combattere per tutti. Ma poi l’avevano sconfitto.

Katarína torna a Bratislava da Praga per trascorrere il Natale con la famiglia. Da sette anni sua sorella Dora, la persona alla quale fin dall’infanzia è stata più legata, vive negli Stati Uniti. Continua a leggere

MICHAEL MIO‭ ‬di Amos Oz‭

Il romanzo Michael mio segnò, nel1968, l’accesso di Amos Oz alla celebrità, nella cittadella della letteratura moderna, che mantenne per tutta l’esistenza.

L’autore racconta in prima persona la vita famigliare di una coppia di israeliti osservata dal punto di una donna: Hannah narra la sua esistenza, il suo matrimonio incastonato nel solido delle convenzioni indotte dall’appartenenza, dai riti religiosi, dal pensare comune, dal conformismo. Hannah anestetizza i propri sogni per poterseli estirpare e conformarsi a un certo ideale di donna, soprattutto smette di studiare Lettere per consentire al marito di portare a termine i suoi studi di Geologia, e poi l’arrivo del primo figlio ridimensiona ulteriormente lo spazio del possibile.

Con maestria Oz si cala dentro la sua eroina, anzi, diviene la sua eroina intenta a studiare, quasi biologicamente, i tratti caratteriali del marito, Michael, completamente assorbito dal dover essere e del tutto ignaro del volere essere suo e della moglie: un uomo a una sola dimensione, quella del rispetto delle regole storicamente fissate e del sogno di una carriera universitaria.

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SIRENE di Laura Pugno

Di solito docili come vacche, le femmine di sirena si rivelavano stupendamente feroci alla fine della monta. Non appena cessato l’estro che le manteneva narcotizzate e placide, alla mercé dei maschi, le femmine li avrebbero uccisi e in parte divorati. Era l’unica occasione in cui la specie – o così credevano gli scienziati – consumava carne.

Con la mattanza, l’acqua si sarebbe scurita di sangue e sarebbe stato necessario liberare le carcasse nell’oceano, procedere allo svuotamento delle vasche. I maschi servivano solo a fecondare le femmine, la loro carne era velenosa per l’uomo.

L’ozono ha abbandonato il Pianeta Terra. Le radiazioni solari affondano le loro lame nella carne umana senza alcuna pietà. Per gli uomini esse non sono solo letali, ma addirittura pandemiche, diffondendo, per chiunque si esponga alla luce, il cancro nero, una malattia del derma che ha termine solo con la morte dell’individuo infetto. La minaccia spinge l’umanità, o meglio, i pochi ricchi privilegiati, a costruire le loro dimore sotto la superficie dell’acqua, godendo in questo modo della confortante sicurezza degli abissi. Continua a leggere

TUTTO TORNA di Giulia Carcasi

Ho visto migliaia di film, letto centinaia di libri, senza chiedermi se fossero veri. Mi bastava di una storia che fosse bella. A un’emozione non ho chiesto documenti. Perché non può essere così anche con le persone? Mi sono commosso in un cinema e davanti a una pagina, ma se penso a quando mi sono commosso davanti ad Antonia, mi sento stupido e non riesco a sopportarlo.

Diego, docente all’università di Pisa, vive smarrito tra le sue paure, l’Alzheimer di sua madre che non lo riconosce, la distanza da suo padre, l’assalto dei ricordi amari. Nel cerchio asfittico della sua vita irrompe Antonia. Si incontrano in treno, sulla tratta da Roma a Pisa, e lei lo soccorre durante un attacco di panico.

Mi avevano detto che il passato condiziona il futuro, ma non mi avevano detto che vale anche il contrario: il futuro riscrive il passato, come l’ultima pagina di un romanzo trasfigura tutto quello che è stato letto a tal punto che a volte è necessario rileggere. Stai riscrivendo il passato, Antonia, sei arrivata e ci sei sempre stata.

Con una scrittura al tempo stesso scabra e poetica, l’autrice racconta una storia d’amore, disagio e solitudine. Continua a leggere

IL GIARDINO SEGRETO di Frances Hodgson Burnett

“Quando hai un giardino, hai un futuro e se hai un futuro, sei vivo”, scriveva Frances Hodgson Burnett, autrice di uno dei più iconici romanzi in lingua inglese: Il giardino segreto.

L’immagine di un giardino appartato come posto sicuro, rifugio per il corpo e per la mente è molto contemporanea e mi ha motivata a rileggere il libro nella nuova traduzione di Giancarlo Carlotti per l’Universale Economica Feltrinelli/Classici.

Ho scelto l’edizione completata dal racconto inedito Il mio pettirosso che ha come protagonista proprio quell’uccellino simbolo stesso del luogo in cui vive. Burnett ricorda, tra le tante ricevute, la lettera di una lettrice che le chiede se avesse posseduto davvero il famoso pettirosso, vista la descrizione così plausibile presente nel romanzo. La scrittrice risponde raccontandole la breve storia dell’intima amicizia con Tweetie, alato abitante di un roseto nel Kent. Le rose, l’albero sotto il quale sedeva a scrivere, il giardino in parte recintato da mura in mattoni rossi e la villa stessa in cui viveva oltre, naturalmente, all’uccellino saranno di ispirazione per Il giardino segreto. Continua a leggere

TERESA DEGLI ORACOLI di Arianna Cecconi

Prima de morir tu anima esce dal corpo per recuperare le sue tracce. L’anima deve camminare in tutti i luoghi donde è stata perché allì ha lasciato un pezzetto, un poquito de sé. Deve riprenderli tutti. Solo asì può ripartire completa. Seguro che la mi anima prima de morir dovrà traversar el oceano e tornare in Italia e in tutti i paesi e le città in cui sono stata. Verrà también a trovare voi e poi camminerà sulle montagne donde ho pascolato le mie pecore. Dovrà passar anche da Lima, la capital. Quella della nonna ya sta camminando. Sarà tornata nella cascina donde abitava prima o starà facendo un gireto per il pueblo. Quando l’anima esce anche il corpo trema, e gli oggetti se desplazan.

In Perù si dice che, quando si è vicini alla morte, la propria anima ripercorre i luoghi e le situazioni rimaste irrisolte negli anni per regolare i conti sospesi e poter lasciare la terra finalmente in pace. Questo processo sembra richiedere molto tempo a Teresa, da anni ferma e apparentemente dormiente nel suo letto posizionato nel salotto di casa.

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LA CREPA di Claudia Piñeiro

Al suo tavolo, Pablo Simó disegna il profilo di un edificio che non esisterà mai. Come se fosse condannato a fare lo stesso sogno ogni notte, da anni rifà quel bozzetto: un palazzo di undici piani rivolto a nord.

Se leggendo le prime pagine di questo libro vi trovaste persi non ci sarebbe da stupirsi, questo libro è così: nato per farvi perdere. Si presenta come un libro giallo, eppure fin dall’inizio noi sappiamo già chi è l’assassino, quindi è necessario abbandonare i sogni di detective e la voglia di avventure rocambolesche e è necessario soffermarsi su ciò che nella vita quasi sempre ci tormenta: il perchè.

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LE ASSAGGIATRICI di Rosella Postorino

Fra le pareti bianche della mensa quel giorno diventai un’assaggiatrice di Hitler. Era l’autunno del ’43, avevo ventisei anni, cinquanta ore di viaggio, settecento chilometri addosso. Da Berlino ero venuta nella Prussia orientale, il luogo dove era nato Gregor, e Gregor non c’era. Per sfuggire alla guerra mi ero trasferita a Gross-Partsch.

Ogni giorno, da quel giorno, la vita di Rosa Sauer, l’assaggiatrice di Rosella Postorino, vincitrice del Premio Campiello, poteva finire con un solo assaggio.
La vicenda di Rosa, intrecciata a quella di altre nove donne, si ispira alla storia di Margot Wölk: l’ultima assaggiatrice di Hitler. È da questo evento reale che si snoda un tratto della Storia poco conosciuto. 

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CAFFÈ AMARO di Simonetta Agnello Hornby

9788807031830_quartaTalvolta la storia lascia prepotente le sue impronte più nella vita degli individui che nella società e nelle istituzioni, più tra le pagine di un romanzo che sui manuali.
La Sicilia a cavallo fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, descritta da Simonetta Agnello Hornby nel suo ultimo libro Caffè amaro ne è un esempio. Un romanzo del quale si apprezza soprattutto il meticoloso lavoro di ricerca e documentazione storica che ne precede la stesura e che si coglie subito alla lettura.
L’accadere storico non si limita a fare da cornice alla vicenda narrata, ma penetra all’interno dei suoi attori. A testimoniare il trascorrere del tempo non sono, tuttavia, solo i personaggi che si avvicendano, ma anche le cose. La narrazione si apre infatti con il rombo di un’automobile, l’Isotta Fraschini e si chiude con quello di una moto Guzzi Falcone.
Teatro della prima parte di questa storia è un paese dal nome fittizio di Camagni. Elemento, quest’ultimo, che ricorda il “marchio” Camilleri, autore dal quale l’autrice mutua anche la scelta d’inframmezzare il testo con termini dialettali.
Due famiglie, i Sala e i Marra, si uniscono per mezzo del matrimonio tra Pietro e Maria. Un matrimonio che non è frutto né dell’amore, né della violenza, in un’atmosfera di tenue e implicita costrizione, che come un sorso di caffè amaro può essere mandato giù senza troppa difficoltà. Un’unione capace di dispensare momenti di felicità ma che lascia dietro di sé una scia d’insoddisfazione. Continua a leggere

VENEZIA È UN PESCE di Tiziano Scarpa

88-07-88189-3_Scarpa_Venezia è un pesce.inddNella disputa tra visitatori e abitanti, tra chi la trasforma, giorno dopo giorno, in un villaggio turistico e chi ne rivendica la proprietà, c’è chi riesce ad amare la propria Venezia, senza perdere la generosità e la capacità di donarla agli altri.
Venezia è un pesce di Tiziano Scarpa potrebbe mettere d’accordo tutti, turisti e veneziani. In questo libro la Serenissima si racconta per mezzo delle parole di un autoctono, non uno di quelli così gelosi da volersela tenere tutta per sé, ma un veneziano orgoglioso di consegnare, della sua città natale, un ritratto autentico, mai statico.
uesta insolita guida è dunque un appassionato omaggio, una dedica ad una città viva, che respira, si muove, digerisce, fagocita e rigetta. Continua a leggere

SENZA RAGIONE APPARENTE di Grazia Varesani

SeSenza ragione apparente_Verasaninza ragione apparente, quinto noir della serie che vede come protagonista l’investigatrice privata Giorgia Cantini, è il nuovo romanzo di Grazia Varesani. È passato qualche mese da quando l’ho comprato in occasione della presentazione alla libreria Feltrinelli di Ferrara, e finalmente, sono riuscito tra i troppi impegni a trovare lo spazio per leggerlo.

“Sai perché faccio questo mestiere di merda?” Gli dico avvicinandomi a ogni passo. “Perché detestavo il Carnevale. Non smette mai, dura tutto l’anno. Ci si alza al mattino e ognuno indossa la sua bella mascherina, e se la toglie di notte, come una dentiera. Allora ti chiedi quanto costa fingere, fingere sempre, senza interruzione.” Mi accendo una sigaretta, coprendo l’accendino con la mano. “Forse una verità in senso assoluto non esiste, ma esistono momenti in cui la intravedi e non puoi fare altro che braccarla, perché è una merce rara, moto rara.”

Il romanzo è ambientato a Bologna, città spesso scenario di scrittura gialla con i suoi portici che nascondono insidie e il suo sangue che ribolle. È autunno.  Senza ragione apparente si è suicidato un ragazzo di nemmeno diciott’anni, Emilio, lasciando un biglietto in cui ha scritto solamente due parole: “Sono stanco”. Continua a leggere

IL GRANDE FUTURO di Giuseppe Catozzella

Catozzella_Il grande futuro_NAR.inddSe è con la luce che la vita si presenta, io nacqui due volte. La prima volta fui Alì, e nascendo seppi tutto quello che c’era da sapere: che l’unica legge che governa la vita è la legge dell’amore.
La seconda volta fui Amal, che significa speranza, e rinascendo cancellai ciò che sapevo. Poi impiegai tutta la vita a ricordarlo. Luce su luce, dice il testo sacro. Nurun ala nur.
E così, per me, fu.

Alì, o meglio Amal, nasce su un isola il cui sfondo non è solo l’amato mare, ma soprattutto la guerra. È guerra tra Esercito Regolare e i Neri. È guerra tra soldati con il fucile e soldati con il Corano. Ed è una guerra che entrerà subito nel destino di Amal. La sua seconda vita inizia dopo che una mina lo colpisce al petto proprio mentre si trovava in un luogo sacro, la moschea del villaggio. La sua vita è subito segnata da due grandi realtà che vivranno a lungo nel suo petto: la guerra e la religione. Il cuore di Alì prima e il nuovo cuore dopo. “D’ora in avanti sarai Amal, speranza”. Continua a leggere

QUALCOSA DI VERO di Barbara Fiorio

qualcosadiveroIl romanzo di Barbara Fiorio: pieno, spumoso, fiabesco.
Non so cosa mi abbia davvero attratto di questo romanzo, forse le primissime parole – “Non è facile centrare una serratura con una chiave” – forse le parole che seguono poco più giù – “il qualcosa su cui inciampò alla fine delle scale (…) sembrava una piccola camicia da notte con una bambina dentro”-. Comunque sia, l’ho preso, senza conoscere nulla della sua scrittrice, e in una notte l’ho semplicemente finito.
Gli ingredienti sono selezionati e pur se apparentemente troppo “quotidiani”, di qualità: una “novenne” sensibile e intelligente, Rebecca, di quelle che ancora credono alle fiabe; una pubblicitaria quarantenne, Giulia, single e di successo, che con i bambini non ha niente da spartire se non le possibili percentuali di vendita di un prodotto sul mercato. Intorno, l’ufficio, la scuola, l’appartamento di Giulia, la camera di Rebecca dove le storie, quelle stesse storie che tutti abbiamo vissuto e amato, prendono una vita diversa, nuova, più autentica, forse, smaliziata e dura, forse. E poi c’è il pianerottolo, microcrocevia di un microuniverso, quello del palazzo, dove tutto comincia, accade ed evolve in altre possibili strade da percorrere. Continua a leggere