NOI CHE SALVAMMO IL MONDO DA IVAN DRAGO di Andrea Malabaila

noi-che-salvammo-il-mondo-da-ivan-drago-malabaila-intermezziCon Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago Andrea Malabaila ci trascina attraverso le pagine in una operazione nostalgia scritta su misura per noi che ormai siamo arrivati ai quaranta e che quella roba lì ce la ricordiamo tutta e bene.
È il 1986, sta per passare la cometa di Halley, mancano pochi mesi al disastro di Cernobil e il mondo è ancora diviso in due blocchi contrapposti.
Filippo, Panino e Jabbar hanno dodici anni, sono compagni di classe e sono vessati da bulli che li inseguono in scooter mentre loro devono pedalare sulle BMX.
Tra alieni, guerre atomiche e un nonno che la sa lunga sui complotti dei comunisti e non solo, i tre amici, (e -come da copione- una ragazza), sono destinati a salvare il mondo e a diventare degli eroi. Ma le complicazioni arriveranno presto, e i protagonisti saranno costretti a fare la gincana tra una difficoltà e l’altra, scansando pericoli e imprevisti per riuscire a raggiungere lo scopo sventando la catastrofe.

Con una lingua piana e svelta Andrea Malabaila costruisce una narrazione correndo sul filo di una memoria generazionale fatta di un immaginario che viene reso vivo e presente a ogni pagina. Anche i nomi dei protagonisti rientrano in questo continuo rimando memoriale: Jabbar come Kareem Abdul-Jabar, icona del basket Nba; e Panino che viene chiamato così perché la sua famiglia è benestante e lui veste come un vero paninaro: Moncler, El Charro, Timberland e tutto il resto. Solo Filippo ha un nome ‘vero’, anzi, Filippo e la ragazza che entrerà a far parte del gruppo in questa avventura: Giorgia. Non è un caso che proprio loro due si distinguano dagli altri, come potrebbe essere diversamente? Certo, il gruppo riuscirà a sconfiggere il male, ma Filippo e la ragazza saranno i veri eroi!

Sì, perché ormai era chiaro che i veri eroi della storia eravamo io e Giorgia. Agli altri due avremmo riconosciuto un certo valore, ma solo dopo che avessero immolato la loro vita al servizio dell’umanità. Era giusto che il bacio giungesse nel momento in cui io e lei ci saremmo trovati da soli nel bunker, con i nostri compagni rimasti fuori a lottare ad armi impari con i bulli. Dopo aver chiamato Reagan ci saremmo concessi un attimo di relax, e le avrei permesso pure di scompigliarmi i capelli – gli eroi troppo pettinati non sono mai credibili.

Il titolo, Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago, richiama un mondo che vacilla ma ancora resiste, fa la faccia cattiva ma poi al primo vero colpo ben assestato è destinato a crollare, e allora il mondo che viene rappresentato in questo racconto di formazione sarà solo un ricordo. Ma detto questo, Ivan Drago e Rocky hanno ben poco a che vedere con questa storia che si avvicina certamente di più a una sorta di Goonies nostrani in salsa torinese dove la presenza della città con i suoi luoghi è certamente più precisa e dettagliata della mappa che dovranno decifrare i nostri eroi per trovare il forziere con il suo peculiare tesoro.

Non era un vero forziere come quello dei pirati, ma un baule di legno e metallo con un’apertura a scatto. Un po’ bruttino, a dire il vero.
Mentre sollevavo il coperchio, mi tremò la mano. Sentivo l’attesa dei miei amici dietro le mie spalle, che era la stessa mia attesa ma la moltiplicava per quattro.andrea-malabaila
“Wow!” dicemmo in coro.
“Come il tesoro di Willy l’Orbo!”
“Meglio!”

Ogni tanto Malabaila sbanda e forza la mano, ma alla fine questo è un libro di sogni e di ricordi, e si sa che entrambi, sogni e ricordi, lasciano ampio spazio alla fantasticheria.
77976 caratteri e mezzo pomeriggio per un salto nel tempo.

Look now, look all around, there’s no sign of life
Voices, another sound, can you hear me now?
This is planet earth, you’re looking at planet earth

Duran Duran, Planet Earth

Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago
Andrea Malabaila
Intermezzi (collana Ottantamila)
caratteri 77976
Euro 3
Disponibile solo ebook

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