LE LUNE DI GIOVE di Alice Munro

Ci sono almeno due tipi di letture: quelle voraci come il pasto di un affamato, quelle lente come una tisana da sorseggiare senza fretta. La raccolta di racconti Le lune di Giove appartiene al secondo tipo. L’opera del premio Nobel Alice Munro cattura lentamente, senza sconvolgimenti. Ci si intrattiene con lei in uno stato di benessere superficiale per avvertire, poi, un profondo effetto benefico che va ben oltre il piacere meramente estetico.
Dodici storie, introdotte da quella che potrebbe essere una saga: I Chaddeley e i Fleming. Due racconti sulla famiglia, un composto mai del tutto amalgamato dove è possibile operare un’ideale divisione “cellulare“ tra il microcosmo della madre e quello del padre, diversi e distanti come solo le individualità che formano una coppia sanno essere. Un possibile leitmotiv di questa raccolta, dove si incontrano perlopiù donne immuni dagli ingenui eccessi della passione. Continua a leggere

RICORDAMI COSÌ di Bret Anthony Johnston

Sono trascorsi quattro anni dal giorno in cui Justin Campbell, un ragazzino di undici anni, è uscito di casa per fare un giro con lo skateboard ed è scomparso nel nulla. La famiglia non si è mai data per vinta e ha continuato a cercare il ragazzo con ogni mezzo: tappezzando la zona di volantini, attivando un numero per le segnalazioni, aggrappandosi con le unghie alle illusioni indotte da pazzi mitomani.

La sfida più grande di questo romanzo è cominciare proprio laddove i libri sui rapimenti solitamente finiscono: “Oggi è un giorno felice per il Texas meridionale”, dichiarano all’unisono televisioni e radio. I cittadini di Southport sono incollati agli schermi e non riescono a credere che l’impossibile sia accaduto. Justin è stato ritrovato e pare stia bene. Non c’è alcun mistero da risolvere sulla sua scomparsa: fin da subito appare chiaro dove sia stato e cosa gli sia successo. Un incipit così anti-narrativo che per un momento ti chiedi se davvero la verità sia tutta lì, se non ci sia qualcos’altro che non sai. Eppure in quello che è stato definito dal New York Times uno dei migliori romanzi del 2015, anno di uscita, qualcosa spinge comunque a girare le pagine. Perché una domanda narrativa c’è. Ed è impellente: cosa succede quando di solito si chiude il sipario.

Leggere questo libro è stato è un po’ come sbirciare dal buco della serratura di una porta chiusa. Più precisamente, la porta di casa Campbell dopo il ritrovamento di Justin, nel momento in cui, svanito il clamore della notizia, c’è tutta una vita da ricostruire silenziosamente, pezzetto dopo pezzetto Continua a leggere

APPUNTI PER UN NAUFRAGIO di DAVIDE ENIA

Recentemente pubblicato dall’editore Sellerio, Appunti per un naufragio è l’ultimo libro di Davide Enia. L’ho divorato in due giorni, ma nel divorarlo il mio cuore diventava ogni pagina sempre più pesante. A volte dovevo fermare la lettura, sfogliare il libro, chiuderlo e poi riprenderlo. Dovevo darmi il tempo per elaborare tutto ciò che ogni singola pagina conteneva.

Appunti per un naufragio è un insieme di voci a cui l’autore ha dato ascolto in prima persona per raccontare la disumana tragedia degli sbarchi a Lampedusa. Dà voce a testimoni, volontari, personale medico, uomini della Guardia Costiera, a Paola e Melo che ospitano Enia ogni volta che torna sull’isola. Nell’intreccio con tutte queste voci che testimoniano il dolore collettivo, viene inserito qualcosa di intimo, personale, e forse più difficile da affrontare.

Appunti per un naufragio è, infatti, anche un lungo confronto con il padre, un medico cardiologo da poco in pensione. I dialoghi tra i due sono sempre avvolti da lunghi silenzi, i gesti sembrano essere titubanti ma nonostante ciò, il padre accetta di accompagnare il figlio in uno dei suoi viaggi a Lampedusa. È in questi momenti trascorsi assieme, l’autore scrivendo e il padre fotografando, che viene affrontato un altro importante filo della storia, la malattia dello zio Beppe, fratello del padre, definito dall’autore la stella più luminosa nella costellazione della sua esistenza perché «le stelle questo fanno: superano il tempo per indicare la rotta.» Continua a leggere