BIAGIO MARIN (29 giugno 1891 – 24 dicembre 1985)

Per le stràe
solesàe
bon odor xe de viole.

El gno cuor
’na canson
canta sensa parole.

La morte la me dise
che la xe un’ilusion;
ma un svolo de silise
rasenta un barcon.

Mámola, boca bianca, 
ma rii, ma rii, ma canta,
ch’el cuor el se spalanca
in ’sto ragio de sol.

Per le strade / soleggiate / c’è buon odore di viole. // Il mio cuore / canta / una canzone senza parole. // La morte mi dice / che è un’illusione; / ma uno svolo di rondini / rasenta un balcone. // Fanciulla, bocca bianca, / ma ridi, ma ridi, ma canta, / ché il cuore si spalanca / in questo raggio di sole.

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AZZORRE di Cecilia M. Giampaoli

Un arcipelago dà il titolo a questo romanzo (in uscita il 19 giugno), e paragonabile ad un arcipelago è la storia che affiora, ora dolce ora aspra, a seconda dei momenti e dei punti di vista, dalla calma ordinata della narrazione.

La vicenda si basa su un fatto drammatico, realmente accaduto: nel 1989 un charter partito da Bergamo, con 144 persone a bordo, si schianta su una montagna delle isole Azzorre. La figlia di una delle vittime, venticinque anni dopo, decide di partire per il luogo del disastro, alla ricerca di una verità che sente di non avere ancora.

Occhi, sesso, stomaco e lingua: vasi riversi di piombo sottile sotto la curva morbida della mia schiena. Acqua tutt’intorno.
Per la seconda volta, un uomo che diceva di amarmi se ne andava, e in quel momento, nonostante fossero diversi, i due tipi di abbandono mi sembravano la stessa cosa.

La protagonista è la voce narrante: il suo è un viaggio fatto di persone e luoghi, di testimonianze, ricordi, reticenze, incontri fortuiti e voluti. Da ciascuno di questi incontri ne esce rafforzata, arricchita, consapevole del suo venire a patti con il passato.

Lo stile è ricco, sobrio, delicato. Accompagna il lettore, lo tiene per mano durante il cammino in saliscendi attraverso una natura struggente.

Il modo migliore per conoscere un posto è camminare, misurare lo spazio, relazionare la distanza alla lunghezza delle proprie gambe e l’altitudine alla propria fatica. Questo è il mio quarto giorno sull’isola: è arrivato il momento di iniziare le misurazioni.

La fotografia a pagina 155 è un suggello d’amore che chiude alla perfezione questa bellissima testimonianza.

AZZORRE
Cecilia M. Giampaoli
Neo Edizioni
pp. 156
Anno di pubblicazione: 2020
Euro 14,00

TERESA DEGLI ORACOLI di Arianna Cecconi

Prima de morir tu anima esce dal corpo per recuperare le sue tracce. L’anima deve camminare in tutti i luoghi donde è stata perché allì ha lasciato un pezzetto, un poquito de sé. Deve riprenderli tutti. Solo asì può ripartire completa. Seguro che la mi anima prima de morir dovrà traversar el oceano e tornare in Italia e in tutti i paesi e le città in cui sono stata. Verrà también a trovare voi e poi camminerà sulle montagne donde ho pascolato le mie pecore. Dovrà passar anche da Lima, la capital. Quella della nonna ya sta camminando. Sarà tornata nella cascina donde abitava prima o starà facendo un gireto per il pueblo. Quando l’anima esce anche il corpo trema, e gli oggetti se desplazan.

In Perù si dice che, quando si è vicini alla morte, la propria anima ripercorre i luoghi e le situazioni rimaste irrisolte negli anni per regolare i conti sospesi e poter lasciare la terra finalmente in pace. Questo processo sembra richiedere molto tempo a Teresa, da anni ferma e apparentemente dormiente nel suo letto posizionato nel salotto di casa.

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