CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO di David Grossman

Perché a volte, nei momenti più impensati, per strada, puoi sentire l’anima lacerarsi, catturata dalla storia di qualcuno che ti è appena passata accanto. 

La storia di Yair e Myriam è una storia vera, inventata, esiste altrove, nell’anima, nel cuore, nella speranza che ognuno di noi inizia a nutrire, una volta che legge questo libro, che l’amore si nasconde dietro i nostri gesti più insignificanti e qualcuno è lì, ad osservarli, capirli e alla fine, quasi per magia, amarci.

È così che Yair nota Myriam, in mezzo ad un gruppo di persone ma lei è diversa da tutti gli altri, questo Yair lo capisce subito perché percepisce in lei, nei suoi gesti, nel suo sguardo, la voglia di allontanarsi, isolarsi, andare via. Per Yair, la fragilità di questa donna, e quindi la sua bellezza, si racchiude in questi suoi primi gesti, attirandolo ed emozionandolo, ormai è tardi, non può più resistere o ignorarla.

Amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso.

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MARIANNE MOORE (15 novembre 1887 – 5 febbraio 1972)

NON CIGNO TANTO BELLO

«Non acqua tanto ferma quanto
le morte fontane di Versailles». Non cigno,
con cupo cieco sguardo sospettoso
e gambe di gondoliere, tanto bello
quanto il cigno di liscia porcellana, con i suoi
occhi ambrati e il suo aureo collare 
dentellato, a dimostrare di chi fu l’uccello.

Ritto sopra l’arboreo candelabro
Luigi Quindicesimo, di boccioli dipinti
di celosie, dalie,
ricci di mare e sempreverdi,
sta posato sulla spuma ramosa
di lucidi fiori
scolpiti — serenamente, e alto. Il re è morto.

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