SCALE MOBILI di Lina Maria Ugolini

“Mai giudicare un libro dalla copertina”… Non sempre è vero. È il caso di Scale mobili, un libro di Lina Maria Ugolini, edito da Splēn.
La sua copertina incuriosisce e il suo contenuto risulta fluido e dinamico nella sua brevità, fino alla fine, quando tutto il narrato sembra disperdersi come “il passato che ognuno di noi si lascia dietro le spalle”.
Se i bambini le adorano come fossero giostre e gli adulti le utilizzano senza incanto, per l’autrice le scale mobili sono una perfetta rappresentazione dell’esistenza che si consuma nel tempo, fra gli argini della necessità.
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TRILOGIA DELLA PIANURA di Kent Haruf

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È ad Holt, una immaginaria cittadina del Colorado, non lontano da Denver, che Kent Haruf ambienta la “Trilogia della pianura”.
Definita dall’autore stesso una trilogia slegata – loose trilogy – può quindi essere letta nell’ordine che ciascun lettore preferisce. Pubblicata in Italia da NNeditore, la casa editrice ha scelto di presentare i testi al suo pubblico partendo da Benedizione – testo che, cronologicamente, sarebbe all’ultimo posto. Nella “Lettera aperta ai lettori di Benedizione” (che potete leggere per intero qui: http://www.nneditore.it/lettera-aperta-ai-lettori-di-haruf/) la casa editrice scrive: “E arrivano i dubbi su quale pubblicare per primo come NN, su quale libro sia il migliore per portare la voce di questo autore al pubblico italiano con l’attenzione che merita. Il primo, affidandoci alla proposta cronologica? O il secondo, Crepuscolo, visto che alcuni lettori in Italia avevano già potuto leggere Il canto della pianura pubblicato da Rizzoli? O invece Benedizione, il nostro primo incontro romantico? Decidiamo di parlarne con l’agente americano che gira le nostre domande all’autore, con cui inizia un carteggio. Kent Haruf parla di una “loose trilogy”, una trilogia larga, sciolta, slegata. Che non ha un inizio e una fine. Perché i tre libri hanno sì la stessa ambientazione, ma i personaggi e le situazioni cambiano e i sottili rimandi da uno all’altro sono esili fili della memoria della cittadina immaginaria di Holt. Così decidiamo di procedere per la nostra strada, quella romantica, e affidiamo la traduzione di Benedizione a Fabio Cremonesi.” Continua a leggere

CAFFÈ AMARO di Simonetta Agnello Hornby

9788807031830_quartaTalvolta la storia lascia prepotente le sue impronte più nella vita degli individui che nella società e nelle istituzioni, più tra le pagine di un romanzo che sui manuali.
La Sicilia a cavallo fra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, descritta da Simonetta Agnello Hornby nel suo ultimo libro Caffè amaro ne è un esempio. Un romanzo del quale si apprezza soprattutto il meticoloso lavoro di ricerca e documentazione storica che ne precede la stesura e che si coglie subito alla lettura.
L’accadere storico non si limita a fare da cornice alla vicenda narrata, ma penetra all’interno dei suoi attori. A testimoniare il trascorrere del tempo non sono, tuttavia, solo i personaggi che si avvicendano, ma anche le cose. La narrazione si apre infatti con il rombo di un’automobile, l’Isotta Fraschini e si chiude con quello di una moto Guzzi Falcone.
Teatro della prima parte di questa storia è un paese dal nome fittizio di Camagni. Elemento, quest’ultimo, che ricorda il “marchio” Camilleri, autore dal quale l’autrice mutua anche la scelta d’inframmezzare il testo con termini dialettali.
Due famiglie, i Sala e i Marra, si uniscono per mezzo del matrimonio tra Pietro e Maria. Un matrimonio che non è frutto né dell’amore, né della violenza, in un’atmosfera di tenue e implicita costrizione, che come un sorso di caffè amaro può essere mandato giù senza troppa difficoltà. Un’unione capace di dispensare momenti di felicità ma che lascia dietro di sé una scia d’insoddisfazione. Continua a leggere