LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE di Mark Haddon

LostranocasodelcaneChristopher, quindici anni, vive con il padre e un topo di nome Toby, ma se fosse lui a descriversi in prima persona, così come in prima persona avviene la narrazione stessa del romanzo, probabilmente invertirebbe l’ordine. Perciò: Christopher vive con Toby e con suo padre. Quindici anni e la sindrome di Asperger a complicare un’età già di per sé complessa, Christopher odia il giallo e il marrone; sopra ogni altra cosa detesta le banane, perché sono gialle e come se non bastasse diventano marroni.
La narrazione scaturisce da un fatto accaduto una notte, quando il ragazzo trova il cane della vicina morto in giardino, trafitto da un forcone. Amante dei libri gialli, Christopher decide di scoprire chi sia il colpevole di quel delitto, proprio come farebbe il suo mito Sherlock Holmes.
Quello del cane ucciso a mezzanotte non è, tuttavia, il solo mistero che il ragazzo si troverà a disvelare nel corso della narrazione: c’è un segreto molto più grande che suo padre gli ha nascosto, con quella protezione genitoriale che non si sa mai quanto sia amore e quanto sia egoismo. Forse perché è inscindibilmente entrambe le cose. E poi ci sono gli enigmi piccoli, quotidiani: la sindrome di Asperger (anche se Christopher preferisce definirsi semplicemente uno che ha “problemi comportamentali”), non gli permette di codificare le reazioni, le emozioni o semplicemente le parole delle persone con cui entra in contatto; anch’esse, perciò, diventano per lui nient’altro che “uno strano caso” da risolvere, più che la possibilità di legami da suggellare: Continua a leggere

NOI CHE SALVAMMO IL MONDO DA IVAN DRAGO di Andrea Malabaila

noi-che-salvammo-il-mondo-da-ivan-drago-malabaila-intermezziCon Noi che salvammo il mondo da Ivan Drago Andrea Malabaila ci trascina attraverso le pagine in una operazione nostalgia scritta su misura per noi che ormai siamo arrivati ai quaranta e che quella roba lì ce la ricordiamo tutta e bene.
È il 1986, sta per passare la cometa di Halley, mancano pochi mesi al disastro di Cernobil e il mondo è ancora diviso in due blocchi contrapposti.
Filippo, Panino e Jabbar hanno dodici anni, sono compagni di classe e sono vessati da bulli che li inseguono in scooter mentre loro devono pedalare sulle BMX.
Tra alieni, guerre atomiche e un nonno che la sa lunga sui complotti dei comunisti e non solo, i tre amici, (e -come da copione- una ragazza), sono destinati a salvare il mondo e a diventare degli eroi. Ma le complicazioni arriveranno presto, e i protagonisti saranno costretti a fare la gincana tra una difficoltà e l’altra, scansando pericoli e imprevisti per riuscire a raggiungere lo scopo sventando la catastrofe. Continua a leggere

MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI di Giacomo Mazzariol

miofratelloDinosauriGià lo immaginavo: mio fratello il ghepardo. Ci saremmo inseguiti per le scale, ci saremmo fatti gli agguati sui letti, avremmo lottato per la supremazia del bagno e, cosa più importante di tutte, avremmo stretto alleanze: io e lui alla conquista del lettore dvd, dei biscotti al cioccolato, del campo da basket. Io e lui. Alla conquista del mondo.

E’ una domenica pomeriggio qualsiasi, in un parcheggio qualsiasi, quando Giacomo e le sorelle Chiara e Alice ricevono la notizia che presto la famiglia si sarebbe allargata: un fratellino è in arrivo.
Una nuova vita sarebbe iniziata, per tutti.
«Insomma, è la storia di Giovanni, questa» e sono gli occhi del fratello Giacomo a raccontarcela. Giacomo che, a cinque anni, è contento di poter molto presto avere un nuovo complice in casa, un compagno di giochi, di avventure, di botte e corse in bicicletta, di scoprire tutto quel mondo che tra fratelli si condivide. Le sue aspettative sono tante, i progetti anche, la gioia immensa tanto da togliere il fiato, tanto da voler da subito rendere speciale il loro rapporto scegliendo lui stesso il nome:  «Almeno che cominci con la G. è possibile un nome che cominci con la G? Insomma, vorrei che si capisse che siamo fratelli. È un gesto d’amore, il mio…»
E poi arriva un’altra domenica qualsiasi, il parcheggio però è sempre lo stesso, la scena sembrava quella di qualche settimana prima, erano solo le parole a cambiare: «Vostro fratello sarà… speciale. Nel senso – disse papà, – che sarà… diverso. Affettuoso, anzitutto. Molto. Moltissimo. E poi sorridente e gentile. E tranquillo. E con i suoi, ecco, diciamo con i suoi tempi
E nella testa di Giacomo il fratellino si trasforma in un eroe. Continua a leggere

LA VITA COME UN ROMANZO RUSSO di Emmanuel Carrère

coverlavitacome...La vita come un romanzo russo è un libro che in poco più di duecento pagine racconta due anni della vita dell’autore: una storia di fallimenti, tanto professionali quanto personali, superati forse proprio grazie ad una narcisistica ma ben riuscita sublimazione letteraria.
Tutto inizia su un treno in corsa, la meta è un remoto paese della Russia, Kotel’nič, dove l’autore si sta recando per girare un reportage sulla misteriosa vicenda di un uomo ungherese dimenticato lì “come un pacco in giacenza”. Ben presto quello che sembrava solo un viaggio di lavoro si rivela molto di più: un’avventura dove è in gioco la riconciliazione dell’autore con le sue origini russe. Dalla vicenda dell’ungherese Carrère passa, infatti, alla scomparsa di suo nonno. L’eco dell’inquietudine che traspare dalle vecchie lettere del progenitore, investe l’autore con ricordi confusi e dolorosi, insieme a una tetra ninna nanna cosacca che risuona come un mantra.
Si fa così strada una storia fatta di corrispondenze tra esistenze lontane nello spazio e nel tempo, in un “oscuro viaggio nell’inconscio di due generazioni”. Il viaggio diventa un progetto di salvezza che l’autore decide di intraprendere per liberarsi del peso che lo attanaglia gettando un’ombra oscura su una vita soddisfacente solo all’apparenza. Continua a leggere

AUTOBIOGRAFIA DI UNA FEMMINISTA DISTRATTA di Laura Lepetit

autobiografia-di-una-femminista-distratta-laura-lepetit-nottetempoLaura Lepetit ci consegna un’autobiografia quasi involontaria, tutta fatta di cose piccole anche quando non lo sono. Passa da un argomento all’altro con una leggerezza curiosa, salta qua e là, da fatti minimi di tutti i giorni a incontri memorabili, che però, in questo mare parentetico, sembrano diventare anche loro, semplice vivere quotidiano.

Se i libri, la casa editrice La Tartaruga, da lei fondata nel 1975,  le scrittrici (perché La Tartaruga nasce come casa editrice femminista), sono lo sfondo su cui si muove questo libro dalla struttura esile, ci sono almeno altre due dimensioni rilevanti che accompagnano il lettore: il femminismo e la vecchiaia. A questi due aspetti, o forse come loro complemento/controfigura, ci sono la gatta dell’autrice assieme alla campagna.

Per Lepetit il femminismo sembra stare quasi al pari di un nuovo venire al mondo, e questa ri-nascita per lei coincide segnatamente con l’incontro con Carla Lonzi e il gruppo di Rivolta Femminile. Ma più che essere una femminista distratta, l’autrice sembra essere una donna autonoma e caparbia, a tratti critica, se non addirittura eretica, al punto da essere capace di uno strappo forte che la allontanerà da Rivolta Femminile e dalla fondatrice del gruppo, Carla Lonzi, lasciando una cicatrice profonda. Proprio la nascita della casa editrice è la causa di questo strappo mai ricucito. Continua a leggere